Bruxelles – Da anni i rifiuti elettronici, dai vecchi personal computer ai cellulari, rappresentano un rischio ambientale e nel 2004 diverrà efficace una direttiva europea che si propone di ridurre l’impatto dello smaltimento.
Quando la direttiva entrerà in vigore, il prezzo dei telefonini dovrà probabilmente aumentare per includere anche i costi del riciclaggio, sebbene fonti industriali ritengano che questo aumento sarà talmente ridotto da non impattare in modo significativo sulla propensione all’acquisto.
Non solo, secondo produttori di grosso calibro, come Nokia, tutto sta nella realizzazione di un circolo virtuoso del riciclaggio che abbia come obiettivo lo smaltimento intelligente, con il reimpiego di quanto è possibile recuperare e con la riduzione dei costi di gestione. D’altra parte, saranno probabilmente proprio i costruttori coloro che dovranno farsi carico in primis del problema, proprio come già Nokia, Panasonic ed altri produttori, non solo di cellulari, hanno iniziato a fare.
“Lo sviluppo di prodotti ecologici e rispettosi dell’ambiente – ha spiegato l’europarlamentare Heidi Hautala – iniziano ad arrivare sul mercato e questa direttiva li promuoverà ulteriormente, andando ad incidere sul design del prodotto”.
L’idea centrale della direttiva è quella di riciclare quanto più possibile i materiali utilizzati nella produzione dei cellulari e degli altri apparecchi elettronici. Si parla molto di telefonini, naturalmente, perché in molti paesi europei rappresentano il device elettronico più diffuso tra la popolazione. Ma nella direttiva sono contemplati anche molti altri generi di rifiuti elettronici.
La direttiva dovrebbe portare ad una drastica riduzione del piombo che finisce nelle discariche e ad un aumento del riutilizzo dei metalli che, oggi, non arriva neppure al 40 per cento del totale. Con strumenti di smaltimento e riciclaggio avanzati, i produttori potranno ricavare rame, argento e oro dai circuiti stampati.
Per il successo dell’operazione sarà necessario che ogni paese adotti le giuste strategie per spingere gli utenti a riportare i vecchi cellulari ai negozi di acquisto o in altri luoghi dedicati, come già avvenuto finora solo in occasione di alcune iniziative promozionali, come la rottamazione delle batterie usate da parte di Omnitel. Sarà naturalmente anche necessario sensibilizzare gli utenti sul problema e l’industria, dal canto suo, si spingerà a produrre prodotti sempre più riciclabili. La stessa Nokia ha già annunciato che entro pochi anni saranno prodotti i primi cellulari dotati anche di componenti biodegradabili.