Devono essere sospesi “i distacchi della linea nei confronti dei clienti che non pagano le chiamate satellitari fatturate in bolletta, su richiesta di Elsacom, e che gli utenti affermano di non avere mai effettuato”: Telecom Italia non potrà tagliare loro i fili del telefono . Una decisione dell’ Authority delle Comunicazioni ? No, dell’ Antitrust .
Come spiega la stessa Authority, i distacchi sono stati bloccati con una misura cautelare adottata “nell’ambito di un’istruttoria nei confronti del gruppo telefonico, di Elsacom (azienda fornisce i servizi mobili satellitari Globalstar, ndr) e di altre sette società per pratiche commerciali scorrette nei confronti di centinaia di consumatori. Coinvolte nell’istruttoria Globalstar Europe, Csinfo, Eutelia, Karupa, 10993 S.r.l, Teleunit e Voiceplus”.
L’Autorità si è mossa dopo aver ricevuto – nelle scorse settimane – le denunce da parte di numerosi utenti, che hanno contestato “addebiti in bolletta per chiamate e/o connessioni verso numerazioni satellitari internazionali Elsacom (come 008818 e 008819) e numeri speciali non geografici (come 199, 178, 899, 892) mai effettuate”. Da tali denunce emergerebbe che Telecom Italia “non avrebbe fatto nulla per evitare il fenomeno e avrebbe invece preteso l’immediato e integrale pagamento delle somme, paventando agli utenti, in caso contrario, il distacco dalla linea telefonica”.
L’Antitrust ha così aperto un’istruttoria con un’iniziativa presa dalla Direzione Generale per la Tutela del Consumatore, in considerazione – spiega una nota – della procedura (il distacco) “che si configura come una pratica commerciale aggressiva, e del danno irrimediabile subito dai consumatori a seguito del distacco della linea telefonica”.
Nessuna sorpresa: il problema delle bollette di importo astronomico è stato più volte oggetto di interesse delle istituzioni. La scorsa estate anche l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva rilevato molte violazioni in seguito ad un’ispezione effettuata presso le sedi Telecom Italia e la compagnia telefonica, proprio pochi giorni fa per queste contestazioni e altri disservizi ha disposto il pagamento volontario di una multa di 6,5 milioni di euro.
La minaccia del distacco delle linee ha però allarmato l’Antitrust, che ha così accolto le richieste degli utenti. E proprio riguardo alle presunte chiamate satellitari addebitate ai consumatori, “dai primi esiti delle ispezioni svoltesi in tutta Italia il 14 febbraio 2008 con l’ausilio del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza – spiega l’Autorità – sembra inoltre emergere la possibilità che per tali telefonate e/o connessioni la società Elsacom in molti casi abbia chiesto a Telecom Italia la fatturazione come satellitari di normali telefonate terrestri”.
Nel provvedimento dell’Autorità si legge inoltre che “dall’analisi della documentazione in atto, le contestazioni pervenute sembrerebbero ricollegabili al fenomeno dell’installazione da parte di società non riconducibili a Telecom Italia S.p.A., durante la navigazione in internet, di dialers sull’hardware del computer dell’utente a sua totale insaputa”. Casi di violazioni analoghe a queste sono già state sanzionate in passato dall’Authority TLC.
Oltre alle denunce dei cittadini, il provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sembra aver dato seguito a quanto evidenziato nei mesi scorsi da ADUC , che si era rivolta ai ministeri delle Comunicazioni e dell’Economia (Elsacom è una società controllata da Finmeccanica , a sua volta controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ndr) per avere chiarimenti in merito alla vicenda.
“Nessuna risposta, purtroppo” commenta amaramente Domenico Murrone, consigliere ADUC, in merito al mancato pronunciamento delle istituzioni, che prosegue: “Il silenzio dei ministeri segue l’ormai atavica ignavia dell’Agcom, l’Autorità (teorica) per le Garanzie nelle Comunicazioni, che da oltre un anno continua ad annunciare provvedimenti risolutivi per bloccare lo stillicidio delle bollette gonfiate, ma senza far seguire alle parole i fatti”. Il provvedimento dell’Antitrust, però, sembra confermare la fondatezza delle perplessità manifestate dai consumatori su questa vicenda. Resta da vedere come proseguiranno le indagini e quali saranno le conseguenze per gli operatori.
Secondo Federconsumatori , la decisione “potrebbe mettere la parola fine ad una ben congegnata truffa a danno dei cittadini” e, insieme ad Adusbef , chiede “la revoca immediata della licenza a queste società ben conosciute che continuano da almeno tre anni a fatturare telefonate fantasma a milioni di consumatori”.
Dario Bonacina