Dopo quella del Parlamento europeo di due settimane fa arriva anche l’approvazione da parte del Consiglio. La legge, nota come European Chips Act, viene quindi adottata e sarà in vigore tre giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ridurre la dipendenza dai paesi asiatici
La necessità di un regolamento e quindi di finanziamenti per l’industria dei semiconduttori è stata evidenziata dalla carenza di chip dovuta al blocco delle linee produttive nei paesi asiatici durante la pandemia COVID-19. L’Europa ha attualmente un’eccessiva dipendenza dall’estero. Uno degli obiettivi è quindi incrementare il market share nella produzione di chip dall’attuale 10% al 20% entro il 2030, cercando di raggiungere una “sovranità tecnologica”.
La proposta di legge era stata presentata dalla Commissione europea l’8 aprile 2022. Il Parlamento ha approvato il Chips Act lo scorso 11 luglio e ora è arrivato il via libera definitivo dal Consiglio. Per sviluppare una base industriale europea nel settore dei semiconduttori, attrarre investimenti, promuovere la ricerca e l’innovazione, e preparare l’Europa ad eventuali crisi future di approvvigionamento dei chip verranno utilizzati 43 miliardi di euro (fondi pubblici e privati).
Il Consiglio ha inoltre approvato una modifica del regolamento che istituisce le imprese comuni nell’ambito di Orizzonte Europa, in modo da consentire l’istituzione dell’impresa comune sui chip che sostituirà l’attuale impresa comune sulle tecnologie digitali fondamentali.
Héctor Gómez Hernández, ministro spagnolo dell’Industria, del commercio e del turismo, ha dichiarato:
Con il Chips Act, l’Europa sarà in testa nella corsa mondiale ai semiconduttori. Già ora si vedono i risultati: nuovi impianti di produzione, nuovi investimenti, nuovi progetti di ricerca. E a lungo termine si contribuirà anche alla rinascita della nostra industria e alla riduzione della dipendenza dall’estero.