Puntuale come i temporali di fine agosto anche una nuova versione di Chrome vede la luce in queste ore: la numero 29 del ramo stabile non apporta modifiche sostanziali a interfaccia o funzionalità, ma piuttosto prosegue un cammino di affinamento e di omologazione delle feature offerte sulle diverse piattaforme iniziato da qualche tempo a Mountain View.
Se su Chrome per Mac debutta il sistema di notifiche lanciato nella versione 28 su Windows, tutti potranno avvalersi di due novità interessanti nella versione 29: un pulsante per riportare le preferenze del browser al default (Impostazioni > Avanzate > Reimposta impostazioni del browser) senza però intaccare segnalibri e applicazioni installate ( sulla falsa riga di quanto fa Firefox da tempo), e una barra degli indirizzi Omnibox più intelligente e in grado di offrire suggerimenti basati anche sulle recenti attività svolte dal browser. Non manca la consueta manciata di patch per bug relativi alla sicurezza, che anche questa volta hanno fruttato qualche centinaio di dollari agli scopritori.
Sul fronte mobile, invece, Chrome per Android migliora le performance e i tempi di avvio, e si avvia a incorporare il supporto a WebRTC per le videochat e a Widevine per il DRM : un passaggio necessari o a permettere agli utenti del robottino di visualizzare video in streaming disponibili nelle offerte di Netflix o Blockbuster. Una mossa che non mancherà di far sollevare qualche sopracciglio, ma indispensabile per garantire successo e potenzialità commerciali al browser di Mountain View e al suo OS mobile.
Come detto, l’aggiornamento a Chrome 29 è un passaggio più tecnico che storico: da semplici finestre su Internet, i browser si sono via via tramutati in vere e proprie piattaforme su cui girano applicazioni e passano grosse mole di dati che impattano sulla produttività delle aziende. Per questo è necessario che siano sempre più stabili ed affidabili, e secondo la classifica di Sauce Labs la corona per il miglior browser in questo senso spetta senza ombra di dubbio a Firefox: con un risultato appena sopra lo 0,1 per cento di crash nei milioni di test effettuati dall’azienda, il panda rosso stacca Chrome, Opera e Safari. Ultimo si classifica Internet Explorer (0,25 per cento), ma i tecnici fanno sapere che il progresso mostrato da IE in questi anni dalla versione 6 alla attuale 10 è stato notevole: IE10 crasha solo lo 0,05 per cento delle volte, contro uno 0,30 per cento abbondante di IE6.
Luca Annunziata