Il gruppo di Mountain View ha dato il via al rilascio di Chrome 73 sulle piattaforme desktop: la nuova versione del browser arriva oggi su tutti i computer con sistema operativo Windows, macOS e Linux, portando con sé come al solito un elenco di bugfix che vanno a correggere gli errori rilevati nelle release precedenti e alcune funzionalità inedite che vedremo tra poco in questo articolo.
Chrome 73 su Windows, macOS e Linux
Il download di Chrome e l’installazione dell’aggiornamento (73.0.3683.75) avvengono in modo automatico, ma è in ogni caso possibile forzare l’operazione semplicemente aprendo il menu principale del software (con un click sul pulsante a forma di tre puntini posizionato nell’angolo superiore destro dell’interfaccia), selezionando la voce “Guida” e infine “Informazioni su Google Chrome”. In questo modo si dà il via allo scaricamento del pacchetto, dopodiché sarà necessario un riavvio del programma per portare a termine correttamente la procedura.
Dark Mode e altre novità
La più interessante tra le novità introdotte riguarda la Dark Mode di cui è possibile fruire su computer macOS: si tratta essenzialmente di un tema scuro, caratterizzato da un’interfaccia piuttosto simile a quella della navigazione in incognito. Viene attivato in modo del tutto automatico insieme alla modalità scura del sistema operativo. Gli utenti possono ad ogni modo abilitarlo manualmente se lo desiderano. Una possibilità che, stando a quanto si è appreso, dovrebbe arrivare a breve anche su Windows.
Ancora, Chrome 73 aggiunge il supporto al controllo dei contenuti multimediali attraverso i pulsanti dedicati presenti sulle tastiere (play, pausa, stop, volume su, volume giù ecc.), la compatibilità con le Progressive Web App su macOS, una riorganizzazione delle voci nella pagina delle impostazioni e il blocco dei download automatici avviati da codice presente degli iframe con attributo sandbox impiegati non solo per l’advertising, ma talvolta anche per la distribuzione dei malware.
L’elenco delle novità si completa con alcune introduzioni che interessano la community degli sviluppatori più che l’utenza finale, riassunte da uno dei Googler al lavoro sul browser nel filmato qui sopra.