Nei giorni scorsi Google ha dato il via al rilascio di Chrome 80 nella sua versione beta per le piattaforme Windows, macOS, Linux, Chrome OS e Android. Focalizzando l’attenzione su quest’ultima c’è una feature inedita degna di nota che riguarda le modalità di gestione dei file scaricati nella memoria interna di smartphone e tablet dalle sempre più diffuse Progressive Web App.
Chrome 80: le novità della versione beta
Immagini, video, interi articoli, audio e file di altro tipo salvati dalle PWA utilizzando metodi come Cache Storage API o IndexedDB possono ora essere più facilmente rintracciati (ed eventualmente eliminati se non necessari) all’interno di un’interfaccia come quella mostrata nello screenshot allegato qui sotto, grazie all’introduzione della Content Indexing API. Una caratteristica sperimentale che bigG sottoporrà a una fase di test da qui alla distribuzione di Chrome 82.
Dal gruppo di Mountain View giunge anche l’avviso di un cambiamento per quanto riguarda le connessioni FTP: saranno deprecate per questioni legate alla sicurezza e presto verranno disabilitate di default (a partire dalla versione 82 di Chrome). Per continuare a utilizzarle bisognerà specificarlo attraverso l’apposito flag #enable-ftp.
Altre novità in arrivo con la release 80 del browser riguardano l’introduzione dei cosiddetti Origin Trials per partecipare al test delle funzionalità inedite, la gestione dei contenuti compressi da parte di JavaScript, quella dei cookie, la Contact Picker API per la condivisione selettiva degli elementi con i contatti, miglioramenti per il rendering di alcuni attributi CSS e il supporto alla visualizzazione delle favicon in formato SVG. L’aggiornamento dovrebbe arrivare nella sua edizione finale (non beta) entro le prossime settimane, nel corso del gennaio 2020.