A partire da oggi è iniziato il “phaseout” dei cookie di terze parti. Google ha infatti disattivato il supporto per l’1% degli utenti che usa Chrome, ovvero circa 30 milioni di persone nel mondo (scelte in maniera casuale). Questo è il primo step che porterà all’abbandono definitivo entro fine 2024, come previsto dalla roadmap dell’iniziativa Privacy Sandbox.
Attenzione alla notifica in Chrome
Oltre tre anni fa, Google ha annunciato che Chrome non supporterà più i cookie di terze parti per garantire una maggiore privacy agli utenti. Questi cookie sono spesso usati per tracciare la navigazione e mostrare inserzioni personalizzate. Grazie all’iniziativa Privacy Sandbox, gli sviluppatori dei siti web possono scegliere tecnologie alternative per ottenere lo stesso risultato, ma senza “seguire” i singoli utenti.
Una delle API, denominata Topics, consente l’uso dell’advertising basato sugli interessi dell’utente. Alcuni difensori della privacy ritengono però che questa novità avrà pochi benefici per l’utente. La Electronic Frontier Foundation afferma che diminuirà il numero di parti che tracciano gli utenti, ma rimarrà il soggetto più potente: Google. La EFF consiglia quindi di installare l’estensione Privacy Badger.
Gli utenti che fanno parte dell’1% vedranno una notifica, nella barra degli indirizzi di Chrome per desktop e Android, che indica l’attivazione della funzionalità Tracking Protection. Il simbolo di un occhio confermerà il blocco dei cookie di terze parti. Cliccando sull’icona sarà possibile ripristinare temporaneamente i cookie di terze parti per i siti che non sono visualizzati correttamente. La funzionalità potrà essere disattivata nelle impostazioni.