Google Chrome va in modo sempre più deciso verso il medesimo paradigma adottato altrove: chi vuole scaricare e installare un’estensione deve passare per un marketplace. In questo caso, ovviamente, il Chrome Web Store .
Il percorso è in realtà in essere ormai da tempo, ma compirà un passo decisivo a partire dal mese di dicembre quando è previsto il rilascio di Chrome 71. Da quel momento in poi, infatti, verrà definitivamente disabilitata l’installazione “inline” delle estensioni , cosa che consentiva una installazione diretta delle app senza passare per il marketplace. Dal punto di vista dell’usabilità poteva rappresentare una scelta ideale, in grado di incoraggiare sviluppo e download delle app, ma nella realtà dei fatti la cosa determinava un’area fuori dal controllo sia di Google che dell’utente. Con effetti deleteri manifestatisi nel tempo.
Per consentire di installare un’extension, infatti, è oggi sufficiente un piccolo codice all’interno di una pagina Web. Nel tempo tale passaggio è stato sottoposto a controlli grazie ad una verifica in presa diretta dell’immagine dell’app su Chrome Web Store (insomma: non si possono installare inline le app che non siano comunque presenti al tempo stesso sul marketplace), quindi con un primo blocco sperimentale su piattaforma Windows, ma presto la mossa sarà più radicale poiché estesa ad ogni piattaforma: per installare qualsivoglia estensione occorrerà andare direttamente sulla repository ufficiale di Google.
Annuncio e dettagli sono stati annunciati da James Wagner, Extensions Platform Product Manager di Google. Per le estensioni già esistenti saranno concessi tre mesi di interregno, tempo necessario affinché tutti possano adeguatamente modificare i propri pulsanti per il download (spostando dunque dalla vecchia modalità utilizzata a quella standard per il futuro): la deadline è fissata pertanto al 12 settembre prossimo. Per le nuove estensioni, a partire da oggi, la regola è invece immediatamente valida. A partire da dicembre la vecchia modalità sarà definitivamente messa al bando.
La scelta di Google è chiaramente orientata a garantire la miglior esperienza possibile a tutti gli utenti utilizzanti il browser. Trattasi infatti di una manovra che andrà ad incidere sulla user experience del 58% degli utenti a livello globale (62% in Italia): nessuna installazione sarà più operata all’insaputa (o ad inganno) dell’utente, poiché il passaggio sul Chrome Web Store sarà un’esperienza controllabile che offrirà maggiori garanzie e maggiori tutele.
L’istituto del marketplace, nato su mobile per piattaforme mobile, prende così progressivamente piede anche su desktop, candidandosi a diventare paradigma standard del download laddove sia una piattaforma a regolare l’esperienza e non soltanto un sistema operativo.