Com’è noto il tallone d’Achille della versione desktop di Chrome è da sempre quello legato a un impiego eccessivo delle risorse, in particolare della memoria, tanto che i computer meno recenti potrebbero essere messi in difficoltà dal browser sopratutto durante le sessioni di navigazione più pesanti con molte schede aperte in contemporanea. Google sembra aver finalmente trovato il modo per risolvere il problema grazie a un alleato inatteso: Microsoft.
Chrome impara da Edge per consumare meno memoria
Bruce Dawson, uno degli uomini di Mountain View al lavoro sul software, ha reso noto che in futuro Chrome farà utilizzo di una tecnica messa a punto dal gruppo di Redmond e implementata nella sua alternativa Edge (anch’essa da qualche tempo basata su Chromium) per pesare meno sulla RAM e di conseguenza offrire un miglioramento significativo in termini di performance. Nell’intervento si fa esplicito riferimento alla versione 2004 di Windows 10 ovvero il May 2020 Update in fase di rollout dalla fine di maggio.
Il segreto è costituito da una modalità di gestione della memoria inedita, introdotta proprio con l’ultimo aggiornamento del sistema operativo e denominata Segment Heap, in grado di ridurre il peso del software sulle risorse fino al 27%. La percentuale è però destinata a variare sulla base di un gran numero di fattori a partire dalla configurazione hardware del computer utilizzato.
Vedremo con la pubblicazione delle prossime release se la promessa sarà stata mantenuta. Potrebbe però volerci del tempo: al momento non sono state fornite indicazioni né tempistiche per quanto riguarda la finestra di rilascio.