Google aveva annunciato un esperimento ad agosto 2020 che prevedeva solo la visualizzazione del nome del dominio nella Omnibox di Chrome. Con la versione 91 del browser, l’azienda di Mountain View ha finalmente deciso (per adesso) di terminare la sua personale guerra contro gli URL (Uniform Resource Locator) avviata quasi tre anni fa.
Chrome 91 mostra l’intero indirizzo
All’epoca, un ingegnere di Google aveva dichiarato che gli URL sono troppo difficili da comprendere e non rappresentano il modo migliore per confermare l’identità di un sito. Da allora sono iniziati vari esperimenti (attivabili tramite flag). Il primo prevedeva addirittura l’eliminazione completa dell’indirizzo, visualizzando solo i termini della ricerca nell’Omnibox.
Successivamente in Chrome 69 era stato nascosto il “www“, nonostante le critiche ricevute. L’anno scorso era stato invece avviato l’ultimo esperimento, ovvero l’eliminazione di tutte le parti dell’indirizzo, tranne il nome di dominio.
Ad esempio, invece di “https://punto-informatico.it/chrome-mostra-tutto-indirizzo-ominibox“, veniva mostrato solo “punto-informatico.it“. Per visualizzare l’intero indirizzo era necessario spostare il puntatore del mouse sulla Omnibox. Secondo Google, questa soluzione consentiva di identificare i siti di phishing.
L’azienda di Mountain View ha ora cambiato idea, probabilmente dopo le proteste degli utenti o le critiche degli esperti di sicurezza. In Chrome 91 viene visualizzato tutto l’indirizzo, ad eccezione di “https://“. Per mostrare anche quest’ultimo è sufficiente selezionare la voce “Mostra sempre URL completi” nel menu contestuale che si apre cliccando con il pulsante destro sulla Omnibox.
Google aveva comunicato che l’intervallo di tempo tra una versione del browser e la successiva verrà ridotto da sei a quattro settimane a partire da Chrome 94. La stessa cadenza è stata scelta per Chrome OS a partire dalla versione 96.