Google ha annunciato una lunga lista di partner che hanno manifestato l’intenzione di tenere conto di Chrome OS nello sviluppo dei propri prodotti. Acer, Adobe, ASUS, Freescale, Hewlett Packard, Lenovo, Qualcomm, Texas Instruments e Toshiba sono solo alcuni dei nomi di cui BigG si sarebbe assicurato i favori.
Mountain View potrà quindi contare sui maggiori produttori mondiali di notebook tranne Dell che, come Sony, al momento non figura nella lista dei sostenitori. Altro nome importante che avrebbe invece garantito il proprio supporto allo sviluppo del sistema operativo di Google è Adobe, il che lascia presagire per il futuro un utilizzo massiccio di Flash su Chrome OS.
Inoltre Intel, data inizialmente per assente, ha svelato di aver collaborato direttamente alla realizzazione di Chrome OS fin dai primordi. Un fattore interessante visto che il chipmaker statunitense è fortemente implicato nello sviluppo di Moblin, potenziale concorrente dell’OS di Google che, al contrario di quest’ultimo, gira solo su x86 lasciando fuori dal gioco i chip basati su architettura ARM.
Si tratta in ogni caso di buone notizie per BigG e sopratutto per il suo CEO Eric Schmidt, il quale ha confessato di essere stato per anni un fiero oppositore di ogni progetto che prevedesse lo sbarco di Google nel mercato dei sistemi operativi.
Schimdt ha confermato che BigG non sì farà pagare per Chrome OS, puntando tutto sull’ incremento del tempo trascorso online dagli utenti: Google continuerà a puntare sulla propria supremazia nel ramo dei venditori di pubblicità online, da cui provengono la maggior parte dei 20 miliardi di dollari dei suoi ricavi annui.
Giorgio Pontico