Google e Samsung presentano due nuovi prodotti basati su Chrome OS, il browser-sistema operativo che vorrebbe imporre un nuovo modo di concepire l’informatica tutta basata sulla connettività always-on e le “app” sul web.
Accompagnato nientemeno che da una composizione in haiku , l’annuncio di Google svela prima di tutto il Chromebook Series 5 550: la versione rinnovata del laptop di Samsung include uno schermo da 12,1 pollici (1280×800), un processore Intel Celeron dual-core da 1,3GHz, 16GB di storage locale (SSD), 4GB di RAM. Il prezzo parte da 449 dollari, con versioni separate per la connettività 3G oppure WiFi. Uno dei pezzi forti del notebook è la batteria: tiene in vita il PC per oltre 7 ore secondo i test condotti dai primi recensori, e se non arriva davvero a garantire un’intera giornata di autonomia come “promesso” dal marketing, quantomeno ci si avvicina molto.
L’altro prodotto Samsung basato su Chrome OS è Chromebox , un sistema desktop compatto con specifiche al risparmio: processore Intel Celeron dual-core da 1,9GHz, 4GB di RAM e 16GB di stato solido per l’archiviazione, sei porte USB, due DisplayPort e una DVI, Bluetooth 3.0, WiFi (802.11b/g/n) e porta Ethernet Gigabit. Il prezzo è altrettanto abbordabile: 329 dollari. A cui andranno aggiunti i costi delle periferiche necessarie a usare il PC (tastiera, mouse, schermo e via elencando). Si tratta, in entrambi i casi, di prodotti per il momento riservati ai mercati di lingua inglese (quindi USA e Regno Unito).
Dalla prima tornata di recensioni apparse online si evince che Chrome OS (versione 19) è stato rifinito, rinnovato persino , ma ha sempre il solito limite: la produttività/fruizione Internet-centrica che Google spinge come la grande novità del nuovo millennio è un sotto-insieme limitato di quello che un PC vero e proprio è in grado di fare oggi. L’hardware necessario per di più ha un costo non dissimile da quello di nuovo laptop di Samsung.
Il dato di fatto è che i prodotti Chrome OS non hanno riscosso un successo travolgente, tanto che le società di analisi si rifiutano di fornire dati specifici . La conquista di preziosi punti di market share contro Mac OSX o addirittura Windows (7, presto 8) è ancora una missione a lunghissimo termine per Mountain View. Che infatti questa volta punta esplicitamente a specifiche nicchie di mercato come le scuole, oppure specifici settori dell’industria dove è utile avere a portata di mano una sorta di terminale per il Web e poco più.
Alfonso Maruccia