Chrome OS supporterà il desktop remoto

Chrome OS supporterà il desktop remoto

Da alcune informazioni trapelate online è emerso il nome di una tecnologia, Chromoting. Dovrebbe accompagnare Chrome OS e consentire l'accesso ad applicazioni legacy che girano su PC remoti. I dettagli sono però ancora molto scarsi
Da alcune informazioni trapelate online è emerso il nome di una tecnologia, Chromoting. Dovrebbe accompagnare Chrome OS e consentire l'accesso ad applicazioni legacy che girano su PC remoti. I dettagli sono però ancora molto scarsi

È noto che Chrome OS, l’imminente sistema operativo Linux-based di Google, non farà girare alcuna applicazione locale ad esclusione dello stesso browser Chrome. Da informazioni trapelate qua e là sembra tuttavia che questa giovane piattaforma fornirà un certo supporto anche alle applicazioni legacy. Come? Attraverso una tecnologia di controllo remoto del desktop nota col nome in codice Chromoting .

Stando a quanto riporta The Register , che cita come fonte alcuni messaggi scritti da un ingegnere di Google, Gary Kacmarcík, Chromoting sarà qualcosa di simile alla tecnologia Remote Desktop Connection di Microsoft, che come noto permette di visualizzare e controllare in tempo reale le applicazioni che girano su un PC remoto. “Presumibilmente, questo significa che Chrome OS vi consentirà di accedere alle applicazioni che girano sul vostro attuale desktop Windows, Linux o Mac” spiega il sito, che avverte però come al momento non ci siano dettagli in merito al funzionamento di Chromoting.

Una simile tecnologia potrebbe rendere Chrome OS adatto anche ai thin client aziendali: qui gli utenti avrebbero la possibilità di utilizzare contemporaneamente sia le applicazioni che girano su una cloud (esterna o interna all’azienda) sia le applicazioni legacy che girano su un server dedicato o su un PC.

Il fatto che di Chromoting si conosca ancora così poco, e questo nonostante il lancio di Chrome OS sia atteso per l’autunno, si spiega probabilmente con il fatto che questa tecnologia verrà rilasciata più avanti nel tempo. Da alcune discussioni di Kacmarcík su IRC si intuisce che Chromoting arriverà sotto forma di plug-in: non è dunque escluso che possa essere utilizzato anche sulle versioni stand alone di Chrome.

Come accade con le altre tecnologie per il controllo remoto del desktop, anche Chromoting necessiterà dell’installazione di un software server sul PC in cui girano le applicazioni legacy.

Chromoting fa parte di quella strategia di cui fa già parte la preannunciata tecnologia Cloud Print , e che mira a colmare il gap tra Chrome OS e i sistemi operativi tradizionali nella gestione di applicazioni e periferiche locali.

Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il
11 giu 2010
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