Google rimuovere il supporto per i cookie di terze parti da Chrome (forse nel 2025), ma i cookie di prime parti (quelli dei siti visualizzati) non verranno eliminati. L’azienda di Mountain View ha quindi sviluppato una soluzione per ridurre il numero di richieste e aumentare le prestazioni.
Come funziona il Shared Memory Versioning
Quando l’utente visita un sito web, quest’ultimo crea e copia un cookie sul dispositivo. Successivamente viene caricato in memoria dal browser. Molti anni fa, i browser erano a singolo processo, quindi non potevano eseguire più operazioni in parallelo. I browser sono diventati multi-processo per migliorare prestazioni e sicurezza (ad esempio il crash di una scheda non causa il crash dell’intero browser).
Eseguire più processi in contemporanea significa anche gestire più richieste di cookie da più siti. Google ha scoperto che, nell’87% dei casi, gli accessi ai cookie sono ridondanti (anche centinaia di volte al secondo). Ciò comporta un impatto negativo sulle prestazioni. La soluzione sviluppata da Google si chiama Shared Memory Versioning.
Ogni cookie viene associato ad un numero di versione incrementale. Chrome verifica il numero ed evita richieste ripetute se la versione del cookie è la più recente. In base ai test effettuati, questa modifica riduce le richieste dell’80% e incrementa la velocità di accesso ai cookie del 60%. Le prestazioni sono invece aumentate del 5% circa su tutte le piattaforme.