L’iniziativa Privacy Sandbox, annunciata da Google ad agosto 2019, prevede l’eliminazione del supporto per i cookie di terze parti da Chrome. L’alternativa sviluppata dall’azienda di Mountain View è denominata FLoC (Federated Learning of Cohorts). Nonostante le critiche ricevute dalla EFF e dagli inserzionisti, Google prosegue per la sua strada, comunicando l’avvio dei primi test riservati agli sviluppatori.
Google Chrome: iniziano i test per FLoC
Google ha deciso di non supportare più i cookie di terze parti, utilizzati per mostrare inserzioni pubblicitarie personalizzate, in quanto tracciano la navigazione online e pertanto non garantiscono la privacy dell’utente. Secondo l’azienda di Mountain View, FLoC rappresenta la migliore soluzione perché protegge gli utenti, senza incidere negativamente sui modelli di business degli inserzionisti.
FLoC permette di mantenere l’anonimato, in quanto utenti con interessi simili (rilevati dalla cronologia del browser) sono inclusi in gruppi denominati coorti, ad ognuna delle quali viene assegnato un identificatore. Al gruppo con interessi comuni viene mostrata un’inserzione rilevante quando visita lo stesso sito. I cookie di terze parti “seguono” invece il singolo utente su diversi siti.
Chrome non creerà coorti se gli utenti accedono a siti che trattano argomenti sensibili (cure mediche, politica, religione e altri). Il gestore del sito può anche disattivare FLoC. Il test iniziale è in corso per una piccola percentuale di utenti in Australia, Brasile, Canada, India, Indonesia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Filippine e Stati Uniti. Gli utenti che hanno scelto di bloccare i cookie di terze parti in Chrome non saranno inclusi nel test. Ad aprile verrà introdotta un’opzione nelle impostazioni del browser che consentirà di disattivare FLoC.