Tra i vari annunci fatti da Google durante la consueta conferenza I/O dedicata agli sviluppatori, per i quali era stato rilasciato di recente il Native Client SDK , c’è il marketplace online esclusivamente dedicato a Chrome: definito dai googler come lo strumento ideale per facilitare la ricerca di Web app per il browser targato Mountain View .
Descritto da alcuni come l’App Store del Web, Chrome Web Store dovrebbe dare una svolta consistente all’esperienza Web vissuta finora con Chrome: non solo per quanto riguarda il procacciarsi delle applicazioni, ma anche per l’utilizzo di queste. Solitamente le web-app necessitano di svariate autorizzazioni da parte dell’utente nel corso del loro utilizzom ma con questa soluzione tale problema sarebbe eliminato alla radice: per questo motivo è stata individuata una mezza via definita come “un super-bookmark”, una autorizzazione di massa una tantum che permette di gestirne al meglio l’utilizzo durante la sessione di lavoro.
Tutto questo in attesa che i concetti di applicazione nativa e web-based si fondano, come auspicato da Sergey Brin, co-founder di Google, nel corso della conferenza.
Una delle precisazioni fatte durante il question time da Sundar Pichai, vice presidente di Google, era rivolta a chi chiedeva se Chrome Web Store , in quanto recipiente di applicazioni, sarebbe stato reso disponibile per altri browser. Dal momento che in linea teorica non ci sono impedimenti per far girare Web app anche su Firefox piuttosto che su Opera. Pichai si è però limitato a spiegare che “le Web-app sono scritte per il Web” e che “le applicazioni a pagamento non saranno accessibili senza passare dallo store”.
“Ci sarebbero dei contatti con altri produttori di browser – ha concluso Pichai – ma al momento del suo rilascio Chrome Web Store sarà disponibile solo su Chrome e, quando debutterà, Chrome OS”. Alcune caratteristiche saranno prese in prestito dal corrispettivo di Android, come la struttura dei pagamenti, mentre la divisione dei ricavi tra il fornitore del servizio e gli sviluppatori seguirà un rapporto 30/70, gli stessi parametri applicati da Apple al suo App Store. A differenza di Cupertino, tuttavia, le applicazioni basate su Flash saranno benvenute in Chrome Web Store .
Giorgio Pontico