Il 20,93% di coloro che nel mondo che si affidano a un computer desktop o laptop ancora è fermo a Windows 7 (fonte NetMarketShare). Più di uno su cinque, nonostante la scadenza del supporto ufficiale da parte di Microsoft e gli undici anni trascorsi dall’esordio della piattaforma. Una percentuale troppo alta per poter essere abbandonata a se stessa: lo sa bene anche Google che ha deciso di continuare a investire sulla versione di Chrome per il sistema operativo in questione.
Google: supporto a Chrome per Windows 7 fino al 2022
La data da cerchiare in rosso sul calendario per lo stop al rilascio degli aggiornamenti non è più il 15 luglio 2021 come anticipato all’inizio di quest’anno, ma il 15 gennaio 2022. Altri sei mesi. Fino ad allora gli utenti del browser fermi a W7 riceveranno update e patch di sicurezza dal gruppo di Mountain View. Una scelta motivata dallo scenario attuale che per molti, soprattutto nell’ambito enterprise, ha fatto slittare i piani di migrazione verso soluzioni più recenti come Windows 10. Ne parla Max Christoff, Engineering Director al lavoro su Chrome.
Questo anno ha presentato molte sfide per le società di ogni dimensione. Affrontare decisioni tecnologiche e di business, supportare un ambiente di lavoro che cambia e muoversi in un contesto di incertezza sono alcuni dei problemi che i leader IT si sono trovati a dover gestire nel corso del 2020. Nonostante gli ultimi mesi siano serviti come catalizzatore per investimenti in tecnologia e iniziative di Trasformazione Digitale per molte organizzazioni, per altri alcuni progetti IT pianificati sono stati sospesi.
Dal grafico qui sopra si apprende che a livello globale il 78% delle società impieganti sistemi operativi di casa Microsoft ha già completato il passaggio a Windows 10, mentre il 21% lo sta facendo e solo il restante 1% non ha ancora intrapreso l’iniziativa, ma ha intenzione di farlo presto.