Nella classifica dei device connessi più popolari in fatto di download di app connesse, al momento non teme rivali : Chromecast, la chiavetta HDMI di Google che trasforma una TV o uno schermo in una smart TV semplificata, è uno degli apparecchi più acquistati e utilizzati dagli utenti di smartphone che scaricano le app relative dai marketplace delle piattaforme mobile. Un buon traguardo, viste le fortune alterne sperimentate da Google TV, ma ancora niente rispetto a quanto sarà possibile ottenere in prospettiva.
Il mercato della Internet of Things è destinato a esplodere entro i prossimi 5 anni: ci credono le grandi aziende , che lavorano a garantirsi la loro presenza in prospettiva, ma al momento Google con Chromecast parte con un po’ di vantaggio. Un vantaggio che va coltivato, e che Mountain View sta coltivando apportando gradualmente modifiche e aggiunte alle capacità originarie del prodotto.
Chromecast resta un prodotto “passivo”, che si collega a una porta HDMI sul retro di una TV provvista della porta necessaria e va alimentata tramite l’apposito alimentatore se necessario: per farla funzionare sul serio occorre poi scaricare un’app per smartphone (Android o iOS) e collegarla alla rete WiFi che deve essere presente. A quel punto si può inviare un video o altro materiale da riprodurre sulla televisione tramite un’app come quella di YouTube, o sfruttare una tab in un browser Chrome per riprodurre quanto visualizzato sullo schermo del PC anche sulla TV.
L’ ultimo aggiornamento , fresco fresco, estende leggermente le capacità di Chromecast: le consuete immagini a rotazione che popolano lo schermo durante una pausa tra un video e un altro possono essere ora selezionate tra le proprie fotografie caricate su Google+, oppure recuperate da archivi di opere d’arte famose. Tramite il menu “Backdrop” dell’app Chromecast si può anche scegliere se mostrare le previsioni del tempo, news e immagini satellitari tra le più accattivanti di Google Earth. Per il resto le capacità restano inalterate: tramite app come quella di Infinity , o Vevo, Deezer e ora anche Google+ si possono mostrare contenuti altrimenti indisponibili sulle televisioni più datate: l’ elenco completo conta ormai diverse decine di app, anche se non tutte sono disponibili per tutti i sistemi operativi e smartphone in circolazione.
Luca Annunziata