Roma – 525mila sono gli iPhone venduti nei primi tre giorni di lancio. Oltre la metà dei punti vendita Apple hanno registrato il tutto esaurito. Nei distributori rimanenti, però, non si può parlare di successo. E si fanno sentire le prime polemiche, sui costi del melafonino e sulle prime falle rilevate.
Secondo quanto riferito da Bloomberg , il ciclone della iPhone-mania ha colpito 10 Stati, in cui 95 Apple Store su 164 hanno esaurito le scorte di melafonini. AT&T ha avuto relativamente più successo, dal momento che ha dichiarato di aver venduto quasi tutti gli apparecchi che aveva a magazzino nei suoi 1.800 negozi.
Un business spropositato, secondo un rapporto diffuso dalla società ISuppli Corporation , secondo cui il prezzo di vendita dell’iPhone è oltre il doppio del suo costo industriale. È la medesima considerazione formulata da Portelligent , riferita da Businessweek : l’azienda stima che produrre un iPhone da 4 GB, venduto a 499 dollari, costi in realtà 200 dollari, e che la versione da 8 GB – venduta a 599 dollari – non costi oltre 220 dollari. Queste stime, pur non includendo l’assemblaggio, danno comunque un ordine di grandezza – presunto – dei margini su cui Apple può contare nella commercializzazione del suo music-phone.
L’aspetto economico non è però l’unico oggetto di critica: se gli analisti sono in grado di smontare l’iPhone e di quantificare il valore dei suoi componenti, gli utenti che sono riusciti ad accaparrarselo – soprattutto quelli più smanettoni – smontano l’apparecchio dal punto di vista tecnico, evidenziandone falle e vulnerabilità.
Corpose le critiche sul browser Safari: Robert Graham, CEO di Errata Security , non ha impiegato molto a rilevare – e segnalare che l’applicazione, facile al buffer overflow, potrebbe consentire l’accesso e il controllo remoto dell’apparecchio e l’attivazione di malware. E sarebbero state scoperte agevolmente anche le password richieste per consentire ad un’applicazione per l’accesso root (“dottie”) e per l’accesso mobile (“alpine”). Non è dato sapere a che livello possano rivelarsi utili, ma “è superfluo ricordare che entro venti munuti qualcuno troverà un servizio sulla porta 123 e vi si potrà accedere” commenta Kevin Finisterre, un ricercatore indipendente, che sottolinea come forzare un blocco sia, come sempre, solo una questione di tempo. Nonostante queste notizie, di carattere poco confortante, Errata Security – che evidenzia anche quelche problemino di funzionamento al Bluetooth – definisce l’iPhone come uno degli smartphone più sicuri della sua categoria.
Intanto ABC News ha confermato che, nell’armata dei 500mila (e oltre) che nei giorni scorsi si è aggiudicata l’iPhone, c’è un manipolo di utenti (circa il 2%) che ha lamentato ritardi nell’attivazione dei servizi di connettività. Ritardi che Mark Siegel e Michael Coe, portavoce di AT&T (l’operatore che per almeno due anni avrà l’esclusiva sull’iPhone, ndr), hanno confermato senza problemi, rassicurando però l’utenza sul fatto che i disagi sono ormai già in via di risoluzione.
Finché rimane inattivo, sottolinea qualcuno, l’iPhone non permette di utilizzare nemmeno la sveglia. Un bel disagio per un apparecchio pagato almeno 499 dollari. Ma c’è anche chi è stato disposto a sborsare di più: eBay ha dichiarato ai aver venduto, fino a domenica pomeriggio, 2.700 iPhone. Prezzo medio, 740,18 dollari. Per risparmiare qualche centinaio di dollari sarebbe bastato andare in uno degli Apple Store che non avevano esaurito le scorte.
Dario Bonacina