Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sulla direttiva NIS 2 che aggiorna la precedente versione del 2016. Le nuove norme consentiranno di incrementare il livello di cibersicurezza nell’Unione europea, migliorando la resilienza e la velocità di risposta agli attacchi informativi.
Cibersicurezza delle reti e dei sistemi informativi
La direttiva NIS (Network and Information Systems) del 2016 è stato il primo atto legislativo dell’UE sulla cibersicurezza, spianando la strada ad un significativo cambiamento della mentalità e dell’approccio istituzionale alla sicurezza informatica. È tuttavia necessario un aggiornamento a causa del crescente grado di digitalizzazione e dell’aumento del numero di attacchi informatici.
La direttiva NIS 2, proposta dalla Commissione europea a dicembre 2020, riguarda tutte le aziende di media e grandi dimensioni che gestiscono servizi essenziali. Le nuove norme hanno un ambito di applicazione più vasto e obbligheranno un maggior numero di soggetti ad attuare misure di gestione dei rischi. I settori essenziali interessati sono: energia, trasporto, bancario, finanziario, sanitario, fabbricazione di prodotti farmaceutici, acqua potabile, acque reflue, infrastrutture digitali, pubblica amministrazione e spaziale.
La nuova direttiva riguarda anche diversi settori importanti: servizi postali e di corriere, gestione dei rifiuti, sostanze chimiche, alimentare, fabbricazione di altri dispositivi medici, computer ed elettronica, macchinari e apparecchiature, veicoli a motore e fornitori di servizi digitali.
In caso di mancato rispetto degli obblighi, le aziende rischiano sanzioni fino al 2% delle entrate globali. Consiglio e Parlamento europeo dovranno ora approvare la direttiva NIS 2 che entrerà in vigore dopo 20 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta. Gli Stati membri avranno quindi 21 mesi di tempo per recepire le nuove norme nei rispettivi ordinamenti giuridici nazionali.