“Finché resteranno conforme alle leggi cinesi e manterranno un buon livello di cooperazione con gli operatori, l’utilizzo del loro sistema operativo non verrà limitato”. Così un annuncio ufficiale da parte di Zhu Hongren, portavoce del ministero cinese dell’Industria e del settore IT, che ha sottolineato come il governo di Pechino non abbia intenzione di bloccare la diffusione interna dell’OS mobile di Google, Android.
Gli operatori del paese asiatico saranno dunque ben disposti ad accogliere il sistema operativo per smartphone made in Mountain View , sempre che questo non vada ad infrangere le leggi e le regolamentazioni cinesi . Il governo di Pechino ha in pratica lasciato aperte le sue porte IT, per permettere al business mobile di BigG di passare, nonostante le recenti tensioni .
Infatti, durante la scorsa settimana, Google pare aver ritardato l’uscita di due nuovi modelli Android in Cina, sviluppati in partnership con Samsung e Motorola e destinati alle attenzioni del carrier China Unicom. L’apertura cinese ha poi fatto seguito alla decisione di Lenovo – maggior produttore di PC in terra asiatica – di lanciare nella prossima primavera un nuovo smartphone dotato di sistema operativo Android.
I buoni propositi di Pechino sono in linea con quanto recentemente dichiarato dall’ex-leader di Microsoft, Bill Gates. Gates, intervenuto nel corso del programma di ABC Good Morning America , ha sottolineato come gli sforzi cinesi nella censura della Rete siano stati minimi. In aggiunta, l’attuale uomo più ricco del mondo ha spiegato che la censura dei contenuti viene applicata anche altrove, come ad esempio in Germania con i riferimenti al nazismo.
Opinioni a parte, il recente annuncio del ministero dell’IT cinese potrebbe risultare fondamentale per la diffusione futura del software Android. Stando ad una ricerca di IDC , l’OS di Google diventerà il secondo al mondo entro il 2013 , con 60,8 milioni di unità vendute. Se il dominio di Symbian non verrà comunque distrutto, Android sperimenterà una crescita mai vista prima nel mercato del mobile .
Mauro Vecchio