In Cina ascesa dei chatbot AI per "resuscitare" i defunti

In Cina ascesa dei chatbot AI per "resuscitare" i defunti

Diverse aziende cinesi sostengono di aver creato con l'AI versioni digitali di migliaia di persone scomparse, facendole così “tornare in vita”.
In Cina ascesa dei chatbot AI per
Diverse aziende cinesi sostengono di aver creato con l'AI versioni digitali di migliaia di persone scomparse, facendole così “tornare in vita”.

Per secoli, gli esseri umani hanno affrontato con profonda difficoltà il percorso del lutto dopo aver perso i propri cari. La tecnologia è stata un mezzo prezioso per aiutarli a commemorare e preservare i ricordi dei defunti, attraverso pratiche come la ritrattistica e la fotografia. Tuttavia, nell’era moderna, alcune persone stanno sperimentando un nuovo approccio rivolgendosi all’intelligenza artificiale (AI) per creare avatar dei parenti scomparsi.

Il caso di Seakoo Wu

Seakoo Wu e la moglie, devastati per la perdita dell’unico figlio, hanno deciso di sfruttare le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale per creare avatar del loro caro defunto. L’uomo, infatti, ha raccolto foto, video e registrazioni audio di Xuanmo e ha speso migliaia di euro per ingaggiare aziende AI che hanno clonato il suo volto e la sua voce.

Wu ha sottolineato che, per attenuare il dolore causato dalla perdita di una persona cara, è necessario cambiare punto di vista. “Ad esempio, possiamo modificare l’idea che non esistano più legami tra i nostri cari defunti e noi stessi. È chiaro che quei legami sono ancora vividi e reali, ma se riusciamo ad adottare questa prospettiva, il dolore può gradualmente diminuire“, ha affermato con convinzione.

I risultati ottenuti finora sono rudimentali. Ma sono sufficienti perché la moglie di Wu si sciolga in lacrime davanti alla tomba del figlio defunto, quando sente una registrazione del loro figlio dal telefono di Wu mentre spazza la tomba. Le parole della registrazione non sono mai state pronunciate dal ragazzo, ma sono state create con l’intelligenza artificiale.

Wu nutre il desiderio di costruire, in un prossimo futuro, una replica (o un replicante?…) del tutto realistica che possa impersonare il figlio perduto, ma che risieda nello spazio virtuale. A tal fine, ha costituito un team dedicato all’accumulo di un vasto database contenente un’enorme quantità di informazioni riguardanti suo figlio. Wu nutre la speranza di poter inserire tali informazioni in potenti algoritmi in grado di creare un avatar che sia in grado di restituire con precisione i modelli di pensiero e il linguaggio del figlio. “Un giorno, figlio, ci riuniremo tutti nel metaverso”, ha detto.

L’industria dei “chatbot AI fantasma” in Cina

Secondo gli esperti del settore, l’industria dei cosiddetti “chatbot fantasma” sta vivendo una rapida espansione in Cina. Zhang Zewei, fondatore dell’azienda di intelligenza artificiale Super Brain, ha affermato: “In Cina, essendo un paese con una vasta popolazione, molte persone hanno diverse esigenze emotive, il che ci offre un vantaggio in termini di domanda di mercato“.

Alcune aziende cinesi sostengono di poter “rianimare digitalmente” migliaia di individui deceduti, basandosi su appena 30 secondi di materiale audiovisivo. I clienti comprendono sia persone defunte che genitori ancora in vita che non possono trascorrere del tempo con i propri figli. C’è anche il caso controverso di una donna con il cuore spezzato che ha richiesto di creare un avatar del suo ex fidanzato.

Gli esperti affermano che i chatbot AI fantasma possono offrire conforto, ma avvertono che sono necessarie ulteriori ricerche per comprenderne le implicazioni psicologiche e non solo. L’impossibilità per le persone morte di dare il proprio consenso può sollevare anche questioni etiche. “Cosa succede se fanno cose che ‘contaminano’ la memoria della persona che dovrebbero rappresentare?”, ha detto Tal Morse, ricercatore in visita al Centre for Death and Society dell’Università britannica di Bath.

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Pubblicato il
20 dic 2023
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