“Lavora duramente, sii onesto e tratta bene gli altri”. “Non esiste cielo più vasto di una mano, nessuna strada più lunga di un piede o montagna più alta di un popolo. Non esiste mare più vasto di un cuore”.
Sono solo alcune delle massime estratte dal flusso cinguettante di Red Twitter , la piattaforma di microblogging recentemente lanciata in terra cinese. Ufficialmente chiamato Red Microblog , il social network cercherà di attirare milioni di netizen del paese asiatico, data una notevole somiglianza con il più famoso tecnofringuello.
“Mi piacciono molto le parole di Mao (Zedong), quando afferma che il mondo è nostro e come tutti noi dovremmo lavorare insieme”. È uno dei primi micro-post apparsi sul profilo di Bo Xilai, segretario di partito nella città di Chongqing, dove il sito è stato implementato per volere del dipartimento locale per la propaganda .
Una decisione presa col preciso intento di sfruttare nuovi media come Twitter per abbracciare l’ideologia e le direttive imposte dal governo di Pechino. Secondo alcuni osservatori , il numero di utenti cinesi interessati alle attività di microblogging dovrebbe raggiungere quota 240 milioni nell’anno 2012 .
Una fetta troppo succulenta, almeno per i numerosi tentativi propagandistici delle autorità cinesi. Nessuno ha quindi messo in dubbio il fatto che la piattaforma rossa verrà monitorata. Pare però che il sito abbia già iniziato a sperimentare i primi disservizi , con gli utenti impossibilitati ad accedervi o registrarsi .
Mauro Vecchio