La Cina si trasforma velocemente: economicamente, socialmente, in termini di abitudini e costumi, riscrivendo continuamente le regole di vita della classe politica, di cittadini e consumatori, ridisegnando quotidianamente l’etica ed il concetto stesso di libertà.
Partiti dall’obiettivo di liberarsi dalla povertà, ovvero dalle condizioni che ne “vincolavano” lo sviluppo “economico”, la società cinese discute già oggi di una fase molto più complessa: la capacità di garantire condizioni che consentano di esercitare la Libertà di Essere, intesa come la libertà di esternare il proprio io, le proprie convinzioni come individuo, di soddisfare i propri bisogni in termini di “soddisfazione dell’individuo” e della sua realizzazione basata esclusivamente sulla concezione individuale, del suo egocentrismo.
Il passaggio è cruciale, tale da dare una svolta alla nazione più popolosa del mondo, che già oggi rappresenta per molti settori il più grande mercato di sbocco del mondo, la nazione che nel 2035 sarà la più grande potenza economica del nostro secolo.
Negli oltre 1 milione di blog cinesi si leggono quotidianamente richieste pressanti che rivendicano i diritti delle minoranze, diritti che riguardano principalmente la sfera etica e morale, il diritto di “essere” cio’ che una lettura del proprio io detterebbe, incuranti dell’etica di Governo, ovvero, dell’etica consolidata, ovvero, dell’etica dei più.
Potremmo salutare i cinesi con un “benvenuti in occidente”. In occidente infatti, il passaggio verso la Libertà di Essere rappresenta un processo continuo, travagliato, inevitabilmente un confine in continuo movimento, così come risulta essere la nostra sfera personale, in particolare quella delle nuove generazioni, costantemente portatrici di stimoli e riletture in termini di etica e morale.
Un elemento di riflessione per la Cina dovrebbe essere rappresentato dalla consapevolezza che i temi della sfera della Libertà di Essere sono il tormento delle società moderne, divise tra “conservatori” e “progressisti” sulle questioni morali.
Mentre per ottenere la Libertà dalla Povertà (lo sviluppo economico) la Cina ha sperimentato una ricetta di successo, diventa ora molto complesso “controllare e pianificare” la direzione con la quale si sviluppa la Libertà di Essere: essa è individuale e ciascun cinese è un individuo che ha preso consapevolezza (molto velocemente) del proprio io e della propria individualità.
Il fenomeno della censura dei blog cinesi che rivendicano i diritti delle minoranze “diverse” è un tentativo di decelerare un fenomeno (inevitabile) che sta trasformando il “cittadino” in “individuo”, consapevole dell’esistenza di una propria sfera privata da potere sviluppare e rivendicare al pari di cio’ che gli è stato insegnato proprio dal Governo in termini economici (la proprietà privata).
I nuovi cinesi, gli individui, sono pionieri presenti in ogni ambito: economico, politico, sociale.
Saprà il Governo cinese cogliere l’inevitabilità del cambiamento del concetto di Libertà? È pronto a governare il fenomeno delle “tensioni etiche e morali” tra i suoi cittadini? Fino a che punto i “conservatori” si spingeranno per frenare la trasformazione del “cittadino” verso “l’individuo”?
La Cina ha abituato il mondo ai miracoli economici: l’auspicio è che il Governo cinese colga l’inevitabilità delle trasformazioni etiche e sociali in corso, prendendo atto della necessità di accordare ai propri cittadini quello spazio necessario affinché la Libertà di Essere possa essere esercitata con soddisfazione da ciascun individuo.
Ermanno Delia