Sarà lungo 18mila chilometri e costerà cinquecento milioni di dollari il cavo sottomarino in fibra che collegherà Quingdao, Cina, a Nedonna Beach, nello stato dell’Oregon. Già è stato ribattezzato ” Trans Pacific Express “.
Garantirà un’ampiezza di banda sessanta volte superiore ai collegamenti attuali , che ora si diramano passando per il Giappone: i dati scambiati tra Cina, Corea del Sud, Taiwan e gli Stati Uniti scorreranno più rapidi e fluidi, potendo contare su un’infrastruttura in grado di supportare 62 milioni di istanze contemporanee. Servirà più della metà delle comunicazioni business tra la Cina e gli Stati Uniti, ha assicurato China Netcom, una delle aziende che partecipa ai lavori insieme ad altre due telco cinesi, a Korea Telecom, a Chunghwa Telecom di Taiwan e a Verizon Communications.
La grande opera è solo agli inizi: si è dato il via ai lavori lo scorso lunedì ma, assicura l’agenzia di stampa della Repubblica Popolare, tutto sarà pronto in tempo per le Olimpiadi del 2008. La Cina si prepara infatti ad utilizzarla per trasmettere segnali tv ad alta definizione per raggiungere gli spettatori degli angoli più remoti del globo.
Sarà un collegamento a prova di terremoto: aggirando le aree a più alto rischio sismico garantirà una connettività stabile e affidabile, una risorsa fondamentale in vista della prossima esplosione dei servizi internet nei quali stanno iniziando a cimentarsi gli operatori della Repubblica Popolare.
Gaia Bottà