La Cina potrebbe perfezionare entro il prossimo ottobre il nuovo sistema operativo dedicato ad ogni tipo di dispositivo , supportato dalle autorità ed indipendente dai produttori stranieri. L’idea che si sta concretizzando è il sogno del governo di Pechino da anni, e già a gennaio la Cina aveva parlato concretamente della volontà di diventare autarchici dal punto di vista del software.
Negli ultimi mesi era diventata sempre più un’impellenza: sempre più tesi i rapporti informatici con gli Stati Uniti – con gli hacker cinesi accusati davanti ai tribunali a stelle e strisce di spionaggio – e sempre più chiara la volontà di Pechino di ridurre al massimo la presenza e l’influenza delle aziende straniere, da Microsoft ad Apple , passando in generale per tutti i software di provenienza estera.
L’ obiettivo è ora quello di rimpiazzare i sistemi operativi esistenti entro uno o due anni a livello desktop, ed entro tre-cinque anni per quanto riguarda il mobile: l’OS del governo di Pechino sarà inizialmente disponibile in versione desktop e solo successivamente arriverà anche per smartphone e altri dispositivi mobile .
Per il momento non ci sono invece nuovi dettagli sul nome e sulle caratteristiche, a parte sapere che avrà uno store di app dedicato: le ultime indiscrezioni parlavano di una presentazione all’estero con il nome China Operating System (COS), e che si tratta del frutto di un investimento del governo nella ricerca condotta dall’Accademia Cinese delle Scienze e dal partner Liantong Network Communication Technology, apparentemente con il supporto di HTC, che avrebbe prestato l’hardware necessario ai test.
Claudio Tamburrino