Tra tecnocontrollo chirurgico e punizioni clamorose , il governo cinese non ha mai nascosto la propria volontà di mettere le mani sul Web per controllare e filtrare il traffico delle informazioni. L’ultima novità in fatto di censura proveniente da Pechino è l’istituzione di un apposito organismo governativo volto al controllo dell’informazione online.
Secondo quanto riportato da BBC, la sorveglianza di Internet in terra cinese è stata appannaggio di una serie di organi spesso in conflitto tra loro per la gestione del potere e per l’ ampia discrezionalità sui contenuti da ammettere e quelli da vietare , dai videogiochi alle notizie politiche. Il nuovo organo, denominato Ufficio di Stato per l’Informazione su Internet , dovrebbe mettere ordine nella politica di gestione delle informazioni, operando un controllo politico e tecnico sotto la guida del Ministro dell’Informazione Wang Chen.
Ciò significa, secondo molti, che la stretta sulla rete diventerà più dura dal momento che Pechino intende porre freno all’ondata di dissenso seguita alle proteste scoppiate in Medioriente e Nordafrica.
L’agenzia di stampa Xinhua informa che il neonato organismo avrà il compito di implementare le direttive sulla comunicazione online emanate dal governo . In particolare, si occuperà di gestire il gaming online, i contenuti prodotti dall’industria dell’audiovisivo e le pubblicazioni a mezzo tecnologico.
L’ufficio, inoltre, sarà occupato anche sul fronte della promozione dei maggiori siti Web afferenti all’azione politica svolta da Pechino. E, sul versante della repressione, avrà il compito di condurre indagini e punire i siti scoperti a violare leggi e regolamenti.
Secondo Mark Natkin, direttore dell’istituto di ricerca Marbridge Consulting a Pechino, la creazione del dipartimento risponde alla necessità di coordinare le azioni di controllo su Internet, il che significa che le leggi potranno diventare ancora più severe.
Cristina Sciannamblo