In Cina le autorità hanno imposto ad Ant Group, affiliata del colosso Alibaba e controllata dal magnate Jack Ma, di rivedere alcuni aspetti chiave del suo business. La notizia giunge in seguito alla sospensione della quotazione della società sul mercato azionario (da molti definita la più grande nella storia) e a pochi giorni dall’avvio di un’indagine antitrust su Alibaba inerente l’ambito e-commerce.
Jack Ma, Cina e Alibaba: Ant Group si occupi dei pagamenti
È l’esito dell’incontro andato in scena nel fine settimana che ha riunito intorno a un tavolo China Banking and Insurance Regulatory Commission, China Securities Regulatory Commission, State Administration of Foreign Exchange e People’s Bank of China. Sono emersi riferimenti ad attività anticoncorrenziali condotte in violazione delle normative vigenti.
Ricordiamo che Ant Group controlla il sistema di pagamenti più diffuso nel paese, Alipay. È a quello che la società sarà forzata a tornare, concentrandosi sul proprio core business, affiancato nel corso degli ultimi anni da altri servizi che vanno dagli investimenti ai fondi di risparmio, fino alle assicurazioni, ora definiti “illegali”. La replica del gruppo non si è fatta attendere: c’è l’intenzione di collaborare pienamente con le autorità.
Amplieremo la portata dell’apertura per una collaborazione di tipo win-win, revisionando e rettificando il nostro lavoro inerente la protezione dei diritti dei clienti, migliorando in modo totale la conformità del nostro business e il senso di responsabilità sociale. Ant attuerà il suo piano di rettifica e lavorerà a una tabella di marcia in modo tempestivo e sotto la guida delle autorità durante il processo.
L’attenzione si è concentrata su Jack Ma (secondo rumor di inizio 2019 interessato anche ad acquisire una quota dell’Inter) poche settimane dopo un suo intervento a Shanghai, in occasione di una conferenza su temi finanziari in cui ha paragonato le banche cinesi a “banchi dei pegni”.