Alla fine dello scorso anno la notizia dell’editing genetico effettuato su un embrione dal team della South University of Science and Technology di Shenzhen guidato dal dottor He Jiankui, mediante l’impiego del tanto discusso sistema CRISPR-cas9 e con la finalità di eliminare la sequenza di DNA responsabile dell’insorgere dell’HIV. Una pratica dalle inevitabili implicazioni di stampo etico. Oggi la notizia dell’arresto per il ricercatore e due colleghi autori dell’operazione, Zhang Renli e Qin Jinzhou.
CRISPR/Cas9: He Jiankui e colleghi in manette
Stando a quanto riportato dalla testata cinese Xinhua l’accusa è quella di “pratica medica illegale”. Stabilita anche una sanzione pecuniaria dall’ammontare pari all’equivalente di 383.000 euro. Il team che ha effettuato la procedura era composto da un totale di dieci membri. Al momento non è dato a sapere se anche gli altri sette siano stati in qualche modo colpiti dalla sentenza.
Dagli incartamenti del processo emerge che la squadra ha portato alla luce non solo le gemelle Lulu e Nana, ma anche altri neonati, accettando le richieste di aiuto giunte da un numero non meglio precisato di coppie.
Pare inoltre che i responsabili abbiamo convinto i pazienti a sottoporsi al trattamento con CRISPR-cas9 presentandolo come la sperimentazione di un vaccino contro l’HIV e non come editing genetico, modificando ad hoc i documenti. Il periodo di detenzione deciso dalla corte è di tre anni per He Jiankui (protagonista del video in streaming qui sopra che illustra la pratica), due per Zhang Renli e diciotto mesi per Qin Jinzhou.