Un distretto tra le nuvole, che permetta all’area industriale della città cinese di Chongqing di aprire un vasto centro gestionale legato ai servizi tecnologici del cloud computing . Questo il nuovo obiettivo del governo di Pechino, che avrebbe deciso di avviare un esteso piano strategico per guadagnare una succulenta quota di mercato nell’attuale settore delle tecnologie in the cloud .
Stando a quanto riportato da numerose fonti specializzate , la nuova area industriale dovrebbe estendersi per circa 150mila chilometri quadri, frutto di investimenti del valore equivalente a più di 150 milioni di dollari. Questa zona sarebbe però a disposizione delle sole società estere, invogliate ad investire nel cloud computing senza le attuali restrizioni imposte dalla cosiddetta Grande Muraglia Digitale .
È proprio questo dettaglio che ha stupito la maggior parte degli osservatori: i network gestiti all’interno dell’area saranno capaci di connettersi ad una Internet effettivamente libera, lontana da blocchi e spiriti censori. Pare comunque che tutti i futuri dipendenti dell’area verrebbero controllati in maniera rigida prima di accedere al distretto stesso .
C’è chi ha però sottolineato come questa zona possa trasformarsi in un’autentica trappola: le autorità cinesi avrebbero comunque accesso a tutte le informazioni archiviate nella nuvola . L’interrogativo è saltato subito alla mente: quali società sarebbero disposte a sfruttare dei servizi apparentemente liberi, consegnando preziosi dati agli archivi in the cloud su cui vigila il governo di Pechino?
Mauro Vecchio