Il governo di Pechino potrebbe ritirare il bando sulle attività di produzione e vendita delle più famose console videoludiche, dopo aver garantito un certificato di qualità relativo agli standard di sicurezza del modello PlayStation 3 di Sony. Le indiscrezioni, riportate da Reuters , dopo un’esclusiva del quotidiano asiatico China Daily , vorrebbero le autorità cinesi pronte ad aprire il mercato interno per la distribuzione autorizzata nel settore hardware.
È da ben 13 anni che la Cina vieta la libera distribuzione di console per proteggere “lo sviluppo fisico e mentale” delle nuove generazioni. Nel 2000, un gruppo di sette ministri aveva decretato il blocco della produzione sul mercato interno, tagliando fuori grandi player come Microsoft, Nintendo e Sony. Una fonte anonima dal ministero della Cultura ha ora annunciato la possibilità di modificare le policy per una storica apertura nel settore videoludico .
La stessa fonte del quotidiano China Daily ha tuttavia precisato che per l’annullamento del bando servirà il parere positivo di tutte le fazioni politiche. Le indiscrezioni ministeriali hanno apportato un immediato effetto positivo alla borsa di Tokyo, con il valore azionario di Sony cresciuto di 8 punti percentuali . Nello scorso giugno, la divisione Sony Computer Entertainment (SCE) si era insediata nella provincia di Guangdong per le attività di ricerca e sviluppo nel business globale delle console PlayStation.
La revisione delle policy interne potrebbe risultare decisiva per le sorti asiatiche del mercato legato alla console di Microsoft Xbox. Nello scorso ottobre, la Kinect veniva lanciata dalla divisione locale di BigM nei soli settori dell’educazione e della ricerca medica . “Attualmente, non abbiamo programmato l’entrata delle nostre console nel mercato cinese – avevano spiegato i vertici asiatici di Microsoft – C’è bisogno dell’approvazione del governo”.
Mauro Vecchio