Londra – La Film Distributor’s Association (FDA) ha intenzione di inserire nel Regno Unito una nuova figura di controllo nelle sale cinematografiche. Si tratta di un investigatore (Theatrical Investigator) che, oltre ad assolvere ai propri compiti di monitoraggio degli avventori della sala, deve farsi carico di istruire a dovere il personale del cinema al fine di creare un vera e propria rete di controllo destinata a colpire la pirateria di settore.
L’iniziativa della FDA nasce dalla recente denuncia della Federazione contro il furto dei diritti d’autore (Fact), che segnala un forte incremento della diffusione illegale di grossi kolossal in uscita. Uno su tutti: l’ultimo episodio della serie X Men, sul quale, come tutti i titoli che “tirano”, le major nutrono forti speranze di guadagno. Dopo alcuni giorni dall’uscita, il film era già disponibile in rete e sui banchi dei cosiddetti movie smugglers , gli “spacciatori di film”, come li definisce la retorica industriale.
I responsabili della Fact snocciolano grosse cifre riguardo alle perdite rilevate dall’industria cinematografica e al probabile guadagno dei pirati. Ai trafficanti, i film piratati renderebbero infatti la bellezza di 270 milioni di sterline all’anno, mentre le industrie del cinema vedono abbassati i propri ricavi annui di 810 milioni di sterline.
Le associazioni di settore in UK sembrano dunque in armi contro il fenomeno del camcording, ossia della registrazione del bootleg di un film realizzata, illegalmente, dal sedile del cinema attraverso l’uso di un qualsiasi device che, come una microcamera, abbia la possibilità di registrare.
Negli Stati Uniti, dove il bootlegging è stato addirittura associato al traffico di armi e di sostanze stupefacenti, la legislazione è molto severa in questo senso, tanto che consente di armare i proiezionisti delle sale cinematografiche con binocoli ad infrarossi, un attrezzatura che ricorda molto quella utilizzata da Snake in Metal Gear Solid , per individuare eventuali camcorder all’opera.
Giorgio Pontico