Lo scorso fine settimana sono state depositate presso la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti cinque proposte di legge, con le quali i firmatari chiedono l’applicazione di drastiche misure antitrust contro le big tech. Si tratta del risultato dell’indagine lunga 16 mesi effettuata dalla Commissione Giustizia sulle pratiche commerciali di aziende come Amazon, Apple, Facebook e Google. Se approvate, le leggi potrebbero causare un terremoto nell’industria tecnologica.
Proposte di legge per “smontare” le big tech
Le proposte di legge sono state firmate da democratici e repubblicani, quindi dovrebbero essere accolte favorevolmente da entrambi gli schieramenti. Nelle proposte non ci sono riferimenti espliciti, ma in quattro di esse viene specificato il target, ovvero aziende che hanno una capitalizzazione di mercato di almeno 600 miliardi di dollari, almeno 50 milioni di utenti attivi al mese e almeno 100.000 utenti business al mese. Amazon, Apple, Facebook e Google rientrano in questi parametri.
La proposta di legge più “pericolosa” per le big tech è denominata Ending Platform Monopolies Act. Per promuovere la concorrenza e rimuovere i conflitti di interesse viene chiesta la separazione strutturale delle aziende. Ad esempio, Amazon non potrebbe più vendere i suoi prodotti o servizi sulla piattaforma di e-commerce.
Con la proposta di legge denominata American Choice and Innovation Online Act viene chiesta l’eliminazione delle pratiche discriminatorie che le aziende attuano per favorire i loro prodotti o servizi rispetto a quelli concorrenti. In questo caso i target sembrano essere Amazon, Apple e Google.
La terza proposta di legge, denominata Platform Competition and Opportunity Act, appare un attacco diretto a Facebook, in quanto viene chiesto di considerare illegali le acquisizioni effettuate dalle piattaforme online dominanti.
Lo scopo della proposta di legge denominata Augmenting Compatibility and Competition by Enabling Service Switching Act (ACCESS) è invece promuovere la concorrenza, semplificando l’interoperabilità dei dati per consentire agli utenti di passare facilmente da una piattaforma all’altra.
Infine, con la proposta di legge denominata Merger Filing Fee Modernization Act viene chiesto di aumentare le tasse di deposito per le fusioni valutate più di un miliardo di dollari. Si tratta delle somme di denaro versate dalle aziende che richiedono l’approvazione del governo.