Ci sono aziende che, come Google, pensano a una Internet più veloce ed efficiente progettando installazioni di nuove linee fisiche in fibra ottica e chi, al contrario, si concentra sui dispositivi di indirizzamento e smistamento del traffico di rete. Cisco , che del routing dei bit telematici ne ha fatto un business multi-miliardario dagli anni ’80 in poi, ha appunto presentato il dispositivo che a dire dell’azienda “cambierà Internet per sempre”.
Al netto del marketing, la nuova – supposta – rivoluzione per l’infrastruttura di rete è CRS-3, un router capace di instradare la mostruosa quantità di 322 Terabit di dati al secondo . Obiettivo dichiarato della nuova strumentazione è quello di rispondere efficacemente e con soluzioni a prova di futuro alla crescente fame di banda di Internet, in crescita esponenziale al pari del consumo di risorse e della congestione sulle connessioni offerte dagli ISP.
Aumenta il consumo di contenuti online ad alto bit rate, i grandi ISP non riescono a stare dietro alle esigenze dei loro utenti, ed è per questo che Cisco mette in evidenza le superiori capacità di indirizzamento del suo nuovo CRS-3, un sistema di routing che nelle parole della multinazionale sarà capace di fare meraviglie inclusi il download dell’intera collezione di testi conservati nella Libreria del Congresso statunitense, la gestione di tutte le sessioni in videoconferenza aperte in contemporanea da ogni singolo abitante della Cina, il trasferimento in streaming di tutti i film mai prodotti in meno di 4 minuti.
CRS-3 deriva direttamente dal sistema di routing ad alte prestazioni commercializzato nel 2004 (CRS-1), ed è capace di raggiungere performance superiori di tre volte rispetto a quest’ultimo. Ora come allora, i clienti a cui Cisco si rivolge sono i maggiori ISP del mondo che si trovano a gestire le backbone delle reti nazionali, un tipo di mercato abbastanza ristretto (CRS-1 ha finora venduto 5mila unità a 300 diversi acquirenti) ma che ha già oggi necessità di gestire in maniera più efficace il torrente di bit richiesto dagli utenti che scaricano e, soprattutto, fruiscono dei contenuti in streaming (magari in alta definizione) disponibili sul Web.
Il router è attualmente in fase di test nelle centrali di AT&T, il più grande ISP statunitense e certamente uno dei suddetti clienti che potranno trarre notevole giovamento dall’installazione della nuova strumentazione. L’investimento di Cisco nelle tecnologie di rete “fondamentali” rappresentate da CRS-3 crescerà anche in futuro, mentre a farne le spese dovrebbero essere i prodotti orientati al consumatore come nel caso delle stazioni base in WiMax.
Alcuni anni fa Cisco investì nel mercato delle reti wireless di quarta generazione acquistando gli asset della società Navini Networks, ma l’interesse del colosso di rete per questo genere di connettività è sempre stato parecchio opportunista tanto che ora annuncia di volersi focalizzare sul “cuore delle reti dei nostri consumatori”. Che tradotto significa l’interruzione della vendita delle stazioni di accesso WiMax .
Alfonso Maruccia