C’è chi ha sottolineato come stia per concludersi una delle avventure di maggior successo nel panorama tecnologico degli ultimi decenni. Il colosso statunitense del networking Cisco Systems ha infatti annunciato l’imminente chiusura della divisione business relativa alle videocamere tascabili Flip .
Una chiusura attesa quanto inevitabile, che ha immediatamente fatto seguito all’annunciato mutamento di strategie da parte dello stesso CEO di Cisco Systems John Chambers. Una serie di “difficili decisioni”, che sarebbero state portate avanti con “precisione chirurgica” per spostare il core business dai prodotti di consumo ai bisogni delle aziende .
La produzione delle videocamere Flip rappresenterà così il primo agnello sacrificale della nuova rotta, dettata – sempre secondo Chambers – da una sostanziale perdita di credibilità per il colosso dei dispositivi di networking. Sbarcato sul mercato nel 2007, il piccolo modello Flip aveva raggiunto in due anni i due milioni di esemplari venduti .
Era infatti il 2009 quando la stessa Cisco Systems procedeva con un’imponente strategia d’acquisizione della startup Pure Digital , del valore complessivo di quasi 600 milioni di dollari . Una mossa che non aveva convinto alcuni osservatori: il settore dominato da Flip era lontano dal core business del colosso californiano.
C’è tuttavia chi ha evidenziato almeno cinque ragioni per il successivo fallimento commerciale di Flip. Tra queste, l’ascesa degli smartphone, ormai dotati di fotocamere anche migliori dell’ultima Flip UltraHD .
Il business di Flip non avrebbe dunque prodotto grandi risultati per quello globale di Cisco Systems, per alcuni mai davvero impegnatasi strategicamente con le videocamere. Il gigante californiano ha ora annunciato il taglio di 550 posti di lavoro in seguito alla chiusura della divisione.
Mauro Vecchio