Qualche mese fa il CEO John Chambers aveva annunciato il sopraggiungere di un mutamento di strategia per Cisco. Un cambiamento di dimensioni importanti per gli asset aziendali, che avrebbe potuto riguardare la dismissione di settori in perdita, il licenziamento di una parte dei dipendenti e altro ancora. E l’ora dei tagli è arrivata dopo che la multinazionale del networking ha annunciato che licenzierà circa 6500 lavoratori impiegati nelle diverse sedi sparse in tutto il mondo.
La decisione rientra nel piano di ridimensionamento dei costi che ha come obiettivo il risparmio di un miliardo di dollari in un anno. Una parte delle unità lavorative (2100) coinvolte nei tagli avrebbe deciso di rientrare nel programma di pensionamento anticipato . Inoltre, l’azienda ha comunicato che i licenziamenti coinvolgeranno anche una parte del personale (15 per cento) inquadrato nella fascia dei quadri e manager . Il piano licenziamenti così predisposto porterà alla riduzione del 9 per cento sul totale della forza lavoro occupata full-time .
Inoltre, secondo il comunicato emesso dalla stessa azienda, 5mila lavoratori saranno trasferiti negli stabilimenti del Foxconn Technology Group per effetto della vendita dell’impianto produttore di decoder localizzato nella città messicana di Juarez. Tale cessione non prevede nessun licenziamento: i lavoratori prenderanno servizio presso Foxconn nel primo trimestre dell’anno fiscale 2012. Il colosso di San Jose spiega che la strategia sottesa a una simile decisione mira non solo a procurare profitti, ma anche a semplificare le operazioni di mercato.
“Dopo aver lavorato per molti anni a stretto contatto con Foxconn, siamo sicuri che ci sia corrispondenza con gli obiettivi a lungo termine formulati da Cisco”, ha dichiarato Gary Moore, vicepresidente e COO dell’azienda. Che aggiunge: “Rimarremo impegnati nei confronti dei nostri clienti service provider e dei nostri partner così come continueremo a investire nelle piattaforme video esistenti e nuove”.
In relazione al programma licenziamenti, Cisco prevede l’impiego di 1,3 miliardi di dollari (circa 917 milioni di euro) per eseguire i licenziamenti e provvedere all’erogazione dei benefit di fine rapporto. 750 milioni di dollari (530 milioni di euro) sono previsti per il quarto trimestre dell’anno fiscale 2011, inclusi circa 500 milioni (352 milioni di euro) preventivati per i prepensionamenti.
Cristina Sciannamblo