Anche Cisco e IBM scendono in campo con forza per la didattica a distanza. Da una parte v’è un’opportunità aziendale evidente, perché la digitalizzazione è destinata a invadere campi che fino ad oggi avevano posto una moltitudine di resistenze all’evoluzione, ma v’è anche la visione emergenziale di quanti ormai delineano il distanziamento come una misura ineludibile ancora a lungo.
L’anno scolastico andrà ad arenarsi sulla stagione estiva con il grossi interrogativo su quel che accadrà alla riapertura delle classi nel mese di settembre. Si fa sempre più spazio l’ipotesi di classi a numero ridotto (e chissà: magari a velocità differenziate) alle quali consentire la riapertura alternando lo spazio scolastico in presenza ai lavori da remoto. Tutto, ad oggi, è però una mera ipotesi che molto si baserà anche sulle competenze e sulle tecnologie disponibili.
IBM e Cisco per la didattica
Nell’area EMEAR, studenti, insegnanti e genitori si stanno adattando all’apprendimento virtuale. Siamo orgogliosi di constatare che la nostra collaborazione con IBM stia aiutando centinaia di migliaia di studenti nel continuare ad imparare e a sviluppare competenze
Wendy Mars, Presidente di Cisco EMEAR
In quest’ottica IBM ha mobilitato 3000 volontari qualificati in una opera formativa di massa in aiuto di insegnanti e studenti improvvisamente catapultati su nuove tecnologie e nuove piattaforme educative, cercando così di aiutare a sbrogliare l’impasse. Cisco da parte sua ha messo in campo le soluzioni WebEx raccogliendo importanti risultati in tutta l’area EMEA.
Anche in questo periodo complesso, faremo tutto il necessario per supportare aziende, governi e comunità: coloro le cui vite sono state colpite da questa pandemia e quelle in prima linea. Siamo orgogliosi che la tecnologia Cisco Webex stia agevolando la connessione tra le persone, che si tratti di istruzione, assistenza sanitaria o economia
La collaborazione tra i due gruppi è fondamentale per poter fornire soluzioni immediatamente praticabili in un momento come questo, tanto difficile a livello emergenziale quanto fondamentale per gettare le basi della didattica dell’anno venturo. La sensazione è che la scarsità di competenze sia oggi uno dei più importanti colli di bottiglia che la scuola dovrà affrontare e questa realtà non è certo soltanto una prerogativa di esclusiva italiana. Ma superato questo ostacolo, si apre una nuova possibilità: si può tentare di reinventare la didattica grazie all’evoluzione dei metodi e delle piattaforme per l’interazione da remoto.
Ecco perché Cisco e IBM scommettono molto sul fattore umano e sulla formazione: sarà dal fattore umano che partirà la scintilla per questo rapido cambiamento – tanto complesso quanto ineluttabile.