L’esultanza degli attivisti dopo l’ annuncio del senatore democratico Jay Rockefeller, a capo della Commissione per il Commercio al Senato degli Stati Uniti: il testo del famigerato disegno di legge noto come Cyber Intelligence Sharing and Protection Act (CISPA) subirà una seconda sconfitta al Campidoglio di Washington, bocciato dalla maggioranza dei senatori a stelle e strisce dopo la minaccia di veto diramata dalla Casa Bianca .
A detta dello stesso Rockefeller, le previsioni legislative votate alla sicurezza cibernetica rappresentano un “tentativo importante”, ma del tutto insufficiente per quanto concerne la tutela della privacy di milioni di cittadini statunitensi . Una posizione avallata dall’Amministrazione Obama, preoccupata per la mancanza di un adeguato bilanciamento tra i principi di protezione della cybersicurezza e il diritto costituzionale alla privacy insieme ad altre fondamentali libertà civili.
Ancora decisivo per la bocciatura, il sistema volontario che avrebbe portato le principali aziende del web a consegnare alle autorità nazionali le informazioni necessarie per la prevenzione di crimini e identificazione dei sospetti. Dalla posta elettronica ai social network, gli attivisti avevano denunciato un vero e proprio incubo orwelliano.
“Almeno per ora, CISPA è morto”, hanno commentato con la dovuta cautela i responsabili di American Civil Liberties Union (ACLU). ( M.V. )