Saranno invitati a valutare i comportamenti dei politici e delle istituzioni, potranno compilare schede e dossier dedicati a tutti i rappresentanti dei cittadini degli Stati Uniti e partecipare alla costruzione di 513connect , un database collaborativo che sappia orientare la società civile alla prese con coloro che sono delegati a guidare il paese.
Non solo representative e senatori, già monitorati da snodi collaborativi online come Congresspedia o OpenCongress : ad essere ritratti dagli elettori saranno i sindaci e i magistrati, i dirigenti scolastici e i membri dei corrispettivi statunitensi delle giunte delle istituzioni locali. A presentare il progetto nei mesi scorsi è stato Newt Gingrich, ex speaker repubblicano della House of Representatives e fondatore del movimento grassroot American Solutions , a portarlo avanti è ora David Kralik, a capo della divisione Internet del movimento: nel giro di pochi giorni i cittadini della rete potranno iniziare a costruire il mosaico di coloro che animano le istituzioni.
Si tratterà in un primo momento di semplici schede : i netizen potranno segnalare i contatti di coloro che li rappresentano su scala locale. Verranno condivisi indirizzi e numeri di telefono, email e recapiti: in questo modo sarà presto possibile individuare, semplicemente inserendo un codice postale, l’elenco di tutti i rappresentanti della società civile. Si tratta di un’operazione tutt’altro che facile in questo momento, spiega Kralik: se iniziano a comparire strumenti come votesmart , per ampliare consapevolezza, partecipazione e collaborazione affinché i cittadini possano organizzarsi e controllare i controllori , le risorse tagliate su misura delle realtà locali ancora scarseggiano. Gli elenchi telefonici spesso rappresentano l’unica fonte di informazioni certe: non tutte le istituzioni si sono dotate di una vetrina online, le richieste di informazioni mediate dai motori di ricerca rischiano di indurre ai cittadini a riversare le proprie piccate rimostranze su incolpevoli omonimi.
Ma condividere la possibilità di rivolgersi direttamente ai rappresentanti dei cittadini è solo il primo passo per 513connect. Per scuotere le comunità, per avviare un dibattito che possa intaccare la realtà e l’andamento del quotidiano, American Solutions propone di socializzare quante più informazioni possibile: verranno presto allestiti sistemi di valutazione dell’operato dei membri delle istituzioni, i temi di dibattito verranno incanalati in reti sociali ad hoc , si spingerà affinché i protagonisti di 513connect si dotino di contatti VoIP, in modo da poter essere raggiunti dai cittadini con chiamate gratuite. 531connect aspira a configurarsi come un wiki settoriale , al quale i cittadini degli stati Uniti possano fare riferimento per partecipare più attivamente alla vita della propria comunità.
“Questo servizio – annuncia Kralik – è solo un tassello di un più vasto tentativo di trasformare dalle fondamenta il modo in cui operano i governi”. La transizione ad un modello di democrazia più partecipata e mediata dalla rete appare ora con nitidezza negli States: gli strumenti di comunicazione impugnati da Obama e dal suo staff, il fatto che la Casa Bianca si sia dotata di un sito che presto inviterà i cittadini ad esprimersi liberamente, rappresentano la promessa di una maggiore coinvolgimento della società civile.
Ma il fermento non investe i soli Stati Uniti: anche al di qua dell’oceano, anche in Italia esistono da tempo strumenti come OpenPolis , che mirano a rendere più partecipata e consapevole la vita politica. La febbre della partecipazione ha contagiato anche i rappresentati delle istituzioni. Esistono wiki per riscrivere le leggi, i politici chiedono lumi ai blogger , solo un moderatore separa i cittadini della rete dalla pubblicazione delle proposte sul Forum Pirateria digitale e multimediale voluto dal comitato tecnico istituito presso la Presidenza del consiglio.
Gaia Bottà