Nuova acquisizione annunciata oggi da Microsoft: il team che si unirà al gruppo di Redmond è quello di Citus Data. Il post condiviso sul blog ufficiale da Rohan Kumar (Corporate Vice President di Azure Data) non riporta alcun dettaglio in merito ai termini economici dell’accordo raggiunto, limitandosi a mettere nero su bianco quali sono le finalità dell’operazione.
Microsoft, l’acquisizione di Citus Data
L’obiettivo dichiarato è quello di estendere il raggio d’azione e potenziare l’offerta di Azure, più precisamente il supporto al database open source PostgreSQL, supportato da Microsoft a partire dal marzo dello scorso anno. Citus Data ha infatti sviluppato un’estensione divenuta nel tempo piuttosto popolare che permette di scalare la portata del database in modo distribuito, andando a rispondere alle più disparate esigenze e sfruttando al meglio le potenzialità e la versatilità delle soluzioni cloud. Vengono così incrementate le performance e ottimizzate le risorse impiegate nella gestione dei dati.
Lavorando insieme, accelereremo il rilascio su Azure di funzionalità chiave e pronte per l’enterprise legate a PostgreSQL e permetteremo a carichi di lavoro critici di operare sulla nostra infrastruttura senza problemi. Continuiamo a impegnarci nel mantenimento della promessa di rendere Azure la più completa soluzione cloud su cui eseguire applicazioni open source e proprietarie, di ogni portata, guardando avanti per collaborare con la community PostgreSQL per offrire l’innovazione ai clienti.
Redmond e l’open source
L’aver messo le mani sul team di Citus Data e sulla soluzione sviluppata conferma quanto Microsoft stia spingendo per arrivare a giocare un ruolo da protagonista all’interno dell’ecosistema open source. Lo testimonia anche l’acquisizione di GitHub annunciata nel giugno 2018 e finalizzata in ottobre, portata a termine a fronte di un investimento economico quantificato in 7,5 miliardi di dollari. Una mossa che ha fatto storcere il naso a molti, sviluppatori compresi, alcuni dei quali fuggiti verso altri lidi (GitLab, SourceForge, Bitbucket su tutti), nonostante la promessa del gruppo di Redmond che intende far proseguire l’attività della piattaforma senza porvi limitazioni o cambiamenti, in modo indipendente.