Roma – Un comunicato piccato della Federazione Nazionale della Stampa ha informato che gli scioperi della scorsa settimana per il giornalismo online hanno avuto grande successo. E questo nonostante il fatto che i siti nati sulla Rete abbiano continuato a lavorare come nulla fosse e che nessuno dei siti che hanno aderito allo sciopero sia stato reso inaccessibile, di fatto continuando a fornire i propri servizi agli utenti della Rete. In effetti, su migliaia di siti informativi italiani nemmeno una decina hanno “sofferto” per il mancato aggiornamento dei contenuti…
Non solo, nel suo ultimo comunicato le gerarchie FNSI hanno attaccato duramente IlNuovo.it, il giornale online finanziato da eBiscom, “i cui direttori – informa la nota FNSI – hanno ricercato ragioni pretestuose e inaccettabili per indurre i colleghi a lavorare”.
Non contenta, la nomenklatura FNSI ha sparato nel suo comunicato contro “i comportamenti scorretti, antisindacali e provocatori di alcuni editori e direttori che, pur in presenza di una consistente astensione dal lavoro dei giornalisti delle loro testate, si sono adoperati per far uscire i loro giornali”. E questo a fronte di una precedente nota in cui la FNSI avvertiva minacciosamente che la mobilitazione riguardava tutti, dai giornalisti ai collaboratori, ai freelance, “senza eccezione alcuna”, come previsto dalla “Commissione contratto”.
Il fallimento dello sciopero, per quanto riguarda la Rete, è dunque sotto gli occhi di tutti ma era ampiamente prevedibile dopo che nello scorso aprile, in occasione di un altro sciopero, nessun “blocco informativo” era stato causato dalla “chiamata alle armi”, sindacali s’intende, da parte del vertice corporativo sindacalizio.