A Skype sono bastati quattro dollari per ogni componente della class action che l’aveva presa di mira per sistemare prima del processo una questione relativa alla gestione del credito per effettuare chiamate tramite il noto client VoIP.
Dalle indagini è emerso che il credito Skype veniva azzerato dopo 6 mesi di non utilizzo delle chiamate in modalità SkypeOut, ossia verso numeri di telefono tradizionali per i quali è previsto un costo minimo.
I querelanti a capo del gruppo, che ha coinvolto circa centinaia di utenti statunitensi, hanno accettato un risarcimento da parte di Skype di 1,85 milioni di dollari che, tolte le spese per le pratiche legali, verranno divisi equamente fra tutti i firmatari: esattamente quattro dollari per ogni componente della class action. Inoltre, come prevede l’accordo, Skype ha promesso di correggere immediatamente il problema relativo alla scadenza del credito.
Nonostante l’accordo sia ormai stato siglato da entrambe le parti, la questione non può dirsi ancora chiusa . Sarà un giudice statunitense a dare l’approvazione nel corso di un’udienza che si terrà il 12 marzo. Entro il 16 febbraio, invece, i componenti della class acton che lo desiderano possono esercitare l’opt-out e ripresentarsi in solitaria entro il primo marzo.
Giorgio Pontico