Anthropic, fresca di rumor a proposito di una possibile futura fusione con OpenAI e forte di un investimento multimiliardario di Amazon, ha appena annunciato il debutto di Claude 2.1. È stato raddoppiato il volume dei token che è possibile sottoporre all’elaborazione del chatbot (ora 200.000 per gli utenti con sottoscrizione Pro) e introdotto il supporto alle API di terze parti.
Claude 2.1 è l’evoluzione del modello IA di Anthropic
Migliora inoltre la qualità di quanto generato dall’intelligenza artificiale, dimezzando la frequenza dei risultati affetti da allucinazioni, distorsioni o bugie prodotte dall’azione degli algoritmi. Per maggiori informazioni a proposito di questo fenomeno rimandiamo al nostro approfondimento dedicato.
I nostri utenti, ora, possono caricare documentazione tecnica come intere basi di codice, rendiconti finanziari e persino i lavori letterali più lunghi: l’Iliade o l’Odissea.
https://player.vimeo.com/video/886299700
Poi, nel nome dell’interoperabilità, gli utenti possono connettere gli strumenti API (in fase beta) a Claude. L’IA sarà in grado di scegliere quello migliore da impiegare di volta in volta, in base al contesto e alla richiesta ricevuta in input. Ad esempio, potrà selezionare una calcolatrice o effettuare una ricerca sul Web, a seconda del compito da svolgere.
Non è tutto. Sono da segnalare un aggiornamento per la console riservata agli sviluppatori con una finestra di test in cui mettere alla prova i prompt e la possibilità di impartire istruzioni persistenti. Quest’ultima novità richiama alla mente l’aggiunta a ChatGPT risalente al luglio scorso. L’obiettivo è personalizzare il comportamento del chatbot in modo da fargli considerare le preferenze di ognuno.
Come abbiamo citato in apertura, i destini di Anthropic e di OpenAI potrebbero tornare incrociarsi in futuro. La prima delle due realtà, sostenuta finanziariamente anche da Google, è stata fondata da ex ingegneri della seconda, usciti dall’organizzazione di Sam Altman in seguito all’avvio della stretta collaborazione con Microsoft e all’adozione di nuove politiche commerciali.