In Canada il commissario per la privacy Daniel Therrien ha ribadito la decisione anticipata nel luglio scorso e confermato la messa al bando della tecnologia proposta da Clearview per il riconoscimento facciale. Il sistema viene definito senza giri di parole come “illegale”, frutto di una fase di sviluppo basata sull’impiego di contenuti caricati online dagli utenti senza prima chiedere e ottenere la loro esplicita autorizzazione.
Clearview: in Canada è “sorveglianza di massa”
L’intelligenza artificiale è in grado di risalire all’identità di una persona semplicemente analizzandone il volto attraverso algoritmi istruiti dando loro in pasto oltre tre miliardi di fotografie e video raccolti dagli archivi Google, YouTube, Facebook e Twitter. La pratica, definita scraping, è stata condotta in segreto all’insaputa delle piattaforme stesse che una volta a conoscenza del progetto hanno poi puntato il dito contro la startup newyorkese responsabile. Queste le parole di Therrien che parla di sorveglianza di massa.
Ciò che fa Clearview è sorveglianza di massa ed è illegale. È del tutto inaccettabile.
Il commissario canadese afferma che Clearview debba ora eliminare le immagini dei cittadini dal proprio archivio. Non è dato a sapere in che modo sarà possibile verificarlo né come si potrà essere certi che gli algoritmi istruiti “dimentichino” ciò che già hanno imparato analizzandole.
Hoan Ton-That, numero uno della startup, ha reso noto che l’intelligenza artificiale non è più disponibile nel paese nordamericano fin dal luglio scorso, ma di non avere in programma la cancellazione dei contenuti già archiviati.
Della tecnologia si è iniziato a parlare nel gennaio 2020 in seguito a un report della stampa statunitense. A fine febbraio la notizia di un furto che ha interessato l’elenco dei clienti di Clearview: non solo autorità e forze di polizia, ma anche celebrità senza problemi di budget. Poche settimane dopo il blocco dell’applicazione iOS da parte di Apple.