Niente di nuovo sotto il sole. Come sottolinea la stampa specializzata, la scelta di Apple e Psystar di cercare un accordo fuori dall’aula del tribunale è quasi un passaggio obbligato per i procedimenti di questo tipo: e, in ogni caso, questo tentativo di conciliazione tra le parti non esclude che si arrivi prima o poi a richiedere il parere di un giudice per mettere la parola fine alla questione.
Tecnicamente, il documento inoltrato alla cancelleria del tribunale della California – dove si dovrebbe celebrare il processo per violazioni di cui Apple accusa Psystar – altro non è che un atto nel quale le due parti accettano di parlarsi. Alla presenza di un arbitro neutrale , discuteranno le rispettive argomentazioni e tenteranno di addivenire ad un accordo.
In nessuno modo questo evento può essere letto come un passo indietro di Apple o Psystar rispetto alla concretezza delle rispettive ragioni : trattandosi in pratica della prassi, la scelta di usufruire di questo tipo di arbitrato non influenza minimamente la strategia accusatoria o difensiva delle due aziende. Tanto più che eventuali decisioni e accordi presi in questa sede non escludono il rifiuto da parte di una delle due di sottostare a quanto stabilito: i due attori si riservano la facoltà di ricorrere al giudice anche in presenza di un accordo, se dopo averlo raggiunto dovessero ritenerlo insoddisfacente.
Il bonus, se così si può definirlo, di questa vicenda è la possibilità di segretare il risultato dell’arbitrato. Nell’ipotesi che Apple e Psystar trovino un punto di incontro, i termini con cui dovessero accordarsi resteranno segreti. Per Apple si tratterebbe di un vantaggio, nella misura in cui dovesse essere obbligata a concedere a Psystar la possibilità di continuare a vendere il suo Open Mac : potrebbe negoziare con chiunque altro abbia le stesse intenzioni accordi più o meno vantaggiosi, senza pericolosi precedenti .
Per Psystar, ma è pura speculazione, potrebbe essere possibile anche percorrere una strada diversa: accettare di cessare sviluppo e produzione del suo Open Mac in cambio di una transazione economica e del silenzio su eventuale veridicità di certe sue rivendicazioni. Anche in questo caso per Apple non ci sarebbe che da guadagnarci: le possibili falle in tema di antitrust del modello di business che associa Mac e Mac OS X resterebbero un segreto gelosamente custodito da accordi blindati.