L’introduzione in molti casi forzata dello smart working conseguente alla pandemia da COVID-19 ha spinto la quasi totalità delle aziende a dover fare i conti con il lavoro da remoto. Tra coloro che hanno analizzato il fenomeno c’è anche OpenText, con un’indagine da cui emerge come le aziende che hanno adottato un approccio ibrido tra soluzioni cloud-based e on-premise si siano dimostrate in grado di ottenere vantaggi in termini di flessibilità, collaborazione e soddisfazione dei clienti.
Smart working: cloud e Digital Transformation, la ricerca di OpenText
Lo studio si è concentrato sull’utilizzo di infrastrutture cloud-only, on-premise e ibride per l’archiviazione e la gestione delle informazioni confermando che la migrazione verso il cloud è fondamentale nel processo di Digital Transformation. Di seguito i punti chiave di quanto rilevato.
- Un approccio moderno alla gestione dei contenuti contribuisce ad accelerare gli obiettivi di trasformazione digitale: il 76% delle aziende ritiene che migliorare la gestione dei contenuti sia fondamentale per l’accelerazione del business e per rispondere alle crescenti esigenze in termini di collaborazione e customer experience.
- Il cloud semplifica l’accesso e la creazione dei contenuti, nonché l’interazione con clienti e business partner: le aziende che utilizzano il cloud per l’archiviazione e la gestione delle informazioni hanno riscontrato considerevoli miglioramenti rispetto a quelle che fanno affidamento su soluzioni esclusivamente on-premise.
- Le aziende che non intraprendono il percorso di migrazione rimangono indietro: il 64% delle realtà con una gestione totalmente on-premise avverte uno svantaggio competitivo e il 51% fatica a rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei clienti.
- Un’architettura ibrida è la soluzione per un approccio graduale verso il cloud: chi adotta un approccio ibrido riscontra maggiore flessibilità (70%), cicli di vendita più veloci (73%) e migliori livelli di collaborazione (67%) e customer satisfaction (80%).
Il focus è anche sull’esigenza di creare un’adeguata cultura aziendale in materia di ciò che viene definito cyber resilienza ovvero la capacità di far fronte a eventuale imprevisti per rimanere operativi senza mai mettere in discussione le pratiche relative alla sicurezza per non esporsi all’azione delle minacce. Concludiamo con il commento di Antonio Matera, Regional Sales Director OpenText Italy.
La crisi conseguente alla pandemia ha accelerato il processo di trasformazione digitale che molte realtà avevano già intrapreso, aprendo la strada a nuove opportunità per accrescere la resilienza aziendale. Non si tratta, tuttavia, di un percorso che si possa portare a termine da un giorno all’altro: al contrario, il successo richiede tempo, nonché un supporto diffuso a tutti i livelli aziendali, dai C-level agli end user. Inoltre, molte aziende sono spaventate all’idea dell’adozione del cloud su vasta scala e preferiscono, quindi, optare per un approccio iniziale ibrido: si tratta di una valida soluzione che può rivelarsi vincente, in quanto offre benefici tangibili, ma lascia la possibilità di modernizzare l’infrastruttura e trasformarla nel modo che più si adatta alle esigenze di ciascuna realtà.