“T-Mobile, insieme al provider Danger, offre le sue scuse a proposito del recente scompiglio che ha colpito il data service di Sidekick”. Inizia così un annuncio di T-Mobile, pubblicato sul forum ufficiale dell’operatore e rivolto a tutti gli utenti dello smartphone prodotto da Danger Incorporated, azienda acquisita da Microsoft nel 2008. Un inconveniente tecnico nei server centrali avrebbe fatto perdere ai possessori di Sidekick preziosi dati personali come numeri di telefono, liste di contatti e fotografie .
“È per noi spiacevole – ha continuato il post – comunicarvi che informazioni personali memorizzate nei vostri dispositivi sono quasi certamente andate perse a causa di un guasto nel server di Microsoft/Danger. Parliamo di contatti, appuntamenti già segnati, liste di cose da fare e fotografie, perdute in seguito ad un’operazione di ripristino del sistema”. In particolare, pare che la sparizione improvvisa dei dati abbia coinvolto una specifica parte degli utenti Sidekick, ovvero quelli che hanno tolto (o lasciato scaricare completamente) la batteria del proprio dispositivo .
A spiegare più nel dettaglio la presunta causa del guasto tecnico, il blog Hiptop3 , che ha riportato la teoria più accreditata tra gli osservatori . Danger avrebbe affidato a Hitachi il compito di eseguire un upgrade della Storage Area Network , ma quest’ultima non avrebbe avuto il tempo – o peggio avrebbe dimenticato – di fare dei backup prima dell’aggiornamento , successivamente andato male. Risultato: un intero fine settimana trascorso dal team Danger a tentare di risolvere un problema decisamente imbarazzante.
“La nostra squadra tecnica – ha spiegato il post – continuerà a lavorare 24 ore su 24 nella speranza di recuperare in qualche modo i vostri dati. Tuttavia, dobbiamo ammettere che la possibilità di successo delle operazioni è estremamente bassa”. L’azienda ha poi invitato i propri utenti a visitare in maniera costante le FAQ appositamente messe a disposizione per aiutarli a ripristinare i contatti all’interno dei Sidekick.
Un inconveniente certo spiacevole, rovescio della medaglia di recenti dati diffusi da IDC : i servizi legati al cloud computing correranno veloci all’interno della spesa totale nel settore IT, arrivando a cifre pari a 44,2 miliardi di dollari entro il 2013 . Una nuvola sempre più estesa che, tuttavia, si fa oscura nel momento in cui preziose informazioni personali si volatilizzano a batteria esaurita. E poi arriva la pioggia, di scuse.
Mauro Vecchio