Deutsche Telekom (DT) scende in campo in difesa del cloud computing europeo: T-Systems, la branca del provider tedesco che fornisce servizi IT, chiama in causa le autorità di Bruxelles affinché si muovano per garantire l’inviolabilità dei server tra le nuvole del Vecchio Continente – in particolare contro le policy statunitensi che parlano di cessione dei dati terzi alle autorità indipendentemente dal luogo del mondo in cui essi si trovino.
Il motivo del contendere è la ben nota zona grigia presente nelle regole della gestione della privacy dei dati archiviati su (cloud) server europei, regole a cui si appellano le società USA quando si dicono costrette a fornire l’accesso ai dati alle autorità del loro paese qualora queste lo richiedessero.
DT non ci sta e vuole riformare questo stato di cose: “Gli americani dicono che qualsiasi cosa succeda rilasceranno i dati al governo se costretti a farlo, da qualunque parte del mondo” spiega il CEO di DT Reinhard Clemens, ma “alcune società tedesche non vogliono che altri accedano ai loro sistemi”.
Sarebbe opportuno definire una sfera legale europea nella quale operare senza ingerenze, continua Clemens, chiedendo alla Comunità Europea di muoversi affinché vengano create garanzie capaci di difendere il cloud europeo dagli accessi esterni indebiti.
Alfonso Maruccia