La base d’asta era pari a 4,4 miliardi di euro ed il prezzo che si è aggiudicato il bando ha messo sul piatto un ribasso pari al 39,19%: ad aggiudicarsi l’appalto per lo sviluppo del Polo Strategico Nazionale è stata la cordata Aruba-Fastweb, in grado di surclassare Sogei, Leonardo, CDP Equity e TIM (il cui ribasso era pari al 23,36%).
Non finisce tuttavia qui. Come spiegato dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale:
Il soggetto promotore, diverso dall’attuale aggiudicatario, ha ora quindici giorni di tempo per esercitare, eventualmente, il diritto di prelazione impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario. La procedura è stata svolta da Difesa Servizi, società in house del Ministero della Difesa, in qualità di centrale di committenza e con la vigilanza collaborativa dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac).
La seconda cordata, insomma, ha ancora la possibilità di far proprio il bando, ma soltanto sottostando alle medesime condizioni dettate dalla cordata aggiudicatrice. Per il ministero è garantito un risparmio immediato, insomma, ma per capire chi svilupperà il Polo Strategico Nazionale occorrerà ora attendere le decisioni della cordata sconfitta in sede di apertura delle buste.
Cloud di Stato vincono Aruba e Fastweb
Il cosiddetto “cloud di Stato” vede dunque Aruba e Fastweb in primissima fila: il valore della loro proposta è tanto di alta caratura tecnologica, quanto fondamentale per consentire allo Stato di risparmiare quasi 2 miliardi di Euro per lo sviluppo di una infrastruttura e la gestione di servizi assolutamente fondamentali per la transizione digitale del Paese. Ma dietro questa aggiudicazione c’è qualcosa di ulteriore: “L’aggiudicazione del Polo Strategico Nazionale realizza la missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 1, componente 1, investimento 1.1 Cloud PA/Polo Strategico Nazionale) per accelerare la trasformazione digitale della PA e ha l’obiettivo, congiuntamente all’iniziativa 1.2 del PNRR “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud”, di portare il 75% delle amministrazioni italiane ad utilizzare servizi in cloud entro il 2026“. Traguardo raggiunto, insomma, ed ennesimo tassello del PNRR che va al proprio posto. Un tassello particolarmente prezioso, peraltro, poiché tra quelli in grado di far compiere al sistema Paese il balzo in avanti più sostanziale.
La realizzazione del Polo Strategico Nazionale è solo l’inizio di un percorso che dovrà in seguito portare tutte le amministrazioni locali e le ASL a migrare i dati per averne un controllo migliore, più efficiente dal punto di vista tecnico e meno oneroso dal punto di vista economico. Un passo decisivo verso il cloud, insomma, che andrà ad efficientare la PA in molti piccoli aspetti, migliorando inoltre conseguentemente il rapporto con il cittadino attraverso nuovi servizi integrati.