Cloud e sicurezza

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Qual è il legame fra spazi cloud e sicurezza? Da un report sono emerse criticità sotto diversi aspetti, soprattutto dal punto di vista aziendale.
Cloud e sicurezza
Qual è il legame fra spazi cloud e sicurezza? Da un report sono emerse criticità sotto diversi aspetti, soprattutto dal punto di vista aziendale.

Sappiamo tutti cosa è il cloud: si tratta di uno spazio di archiviazione virtuale accessibile in ogni momento e luogo, nel quale caricare i propri file e dati. Esistono diverse tipologie di servizi cloud, da quelli gratuiti – seppur limitati – a quelli in abbonamento, fino ai provider che offrono spazi a vita. A farne uso non sono solamente utenti privati, ma anche e soprattutto aziende: più di una su tre svolge metà dei propri incarichi sfruttando questa tecnologia, la quale porta con sé ovvie criticità. La prima e più preoccupante è legata alla sicurezza delle infrastrutture, alla cui base c’è una carenza di competenze in questo campo. A fare luce sui più diffusi “incidenti” informatici ci ha pensato l’ultima edizione del Cloud Security Report 2022, pubblicato dalla società specializzata Check Point Software Technologies.

Il primo, importante dato emerso è l’incidenza, aumentata del 10% rispetto all’anno scorso. Il 27% delle aziende punta il dito contro l’errata configurazione dei servizi cloud, etichettando il problema come uno dei più diffusi e pericolosi, poiché potrebbero portare alla compromissione di account e relativi dati sensibili. All’origine, come abbiamo accennato, c’è una vera e propria carenza nelle competenze di questo settore, riscontrata dal 45% degli intervistati. Anche la metodologia DevOps fa la sua parte: soltanto il 37% degli interpellati hanno affermato di integrare una DevSecOps completa nello sviluppo di applicazioni cloud.

Multi-cloud, provider indipendente o piattaforma unificata?

Altro aspetto fondamentale riguarda il multi-cloud, giudicato sempre più complesso e difficile da gestire. I problemi principali indicati riguardano la protezione dati, ma anche il possesso delle giuste competenze e la difficoltà nel comprendere le opzioni di integrazione. La soluzione, secondo il 54% degli intervistati, risiederebbe nell’utilizzo di un provider indipendente piuttosto che in un semplice gestore di piattaforme cloud, in grado di ridurre tutte le difficoltà utilizzando soluzioni integrate, uno dei “talloni d’Achille” del multi-cloud secondo il 50% degli intervistati. Anche l’idea di una piattaforma unificata con unica dashboard di gestione, da cui configurare tutte le opzioni e le procedure di sicurezza, ha preso molto piede riscontrando il favore del 75% del campione.

Lo studio ha interessato principalmente le aziende e i team che sfruttano archivi cloud per il loro lavoro. Mentre l’utente medio, cosa dovrebbe fare? In genere rivolgersi ad un provider è più che sufficiente, dal momento che offre sistemi di sicurezza già integrati. Fra i più diffusi troviamo Google Drive, gratis fino a 15GB, ma anche diversi servizi ad abbonamento, disponibili in diversi tagli. Infine è possibile comprare anche spazi di archiviazione a vita, per sempre a disposizione dell’acquirente. Un esempio è pCloud, che offre piani da 500GB e 2TB a prezzi spesso scontati.

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Pubblicato il
11 mar 2022
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